El Pais,Spagna
Il
4 febbraio il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez ha
riconosciuto Juan Guaido come presidente ad interim del Venezuela.
L'annuncio di Sanchez è stato seguito da quello delle principali potenze
europee, d'accordo sull'idea che un governo venezuelano di transizione
debba convocare e organizzare delle elezioni presidenziali con le dovute
garanzie di trasparenza. La Spagna e l'Unione Europea devono sostenere i
paesi latinoamericani che hanno riconosciuto Guaido e che possono fare
da mediatori per contribuire a risolvere i problemi di Caracas.
Retorica aggressiva.
Anche
se paesi come la Russia, la Cina o gli Stati Uniti hanno grandi
interessi economici in Venezuela, si tratta di un conflitto interno o
con delle conseguenze regionali e come tale va affrontato. La retorica
aggressiva del presidente statunitense Donald Trump non aiuta chi spera
nel ritorno della democrazia in Venezuela.
I continui appelli a un
eventuale intervento militare da parte di Washington preoccupano la
comunità internazionale. L'Unione europea e i paesi dell'America Latina
devono fronteggiare. E' una linea rossa che non va superata. Sarà
necessario aprire un dialogo con Maduro per gestire la sua uscita di
scena, ma il dialogo deve essere promosso a livello internazionale dai
paesi latinoamericani. I
l ruolo della Spagna e degli altri paesi fuori
dalla regione deve essere solo di sostegno. Oltre all'emergenza
istituzionale c'è un'emergenza umanitaria, altrettanto grave. Milioni di
venezuelani hanno abbandonato il paese, dove oggi manca di tutto, a
causa dell'incompetenza del governo. Bisogna per prima cosa rispondere
alle necessità più urgenti della crisi. Poi cominciare a mettere in moto
i meccanismi per tornare alla normalità il più velocemente possibile.
Internazionale 8 febbraio 2019