mercoledì 20 febbraio 2019

MEDIAZIONE E DIALOGO

El Pais,Spagna

Il 4 febbraio il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez ha riconosciuto Juan  Guaido come presidente ad interim del Venezuela. 
L'annuncio di Sanchez è stato seguito da quello delle principali potenze europee, d'accordo sull'idea che un governo venezuelano di transizione debba convocare e organizzare delle elezioni presidenziali con le dovute garanzie di trasparenza. La Spagna e l'Unione Europea devono sostenere i paesi latinoamericani che hanno riconosciuto Guaido e che possono fare da mediatori per contribuire a risolvere i problemi di Caracas. 
Retorica aggressiva. 
Anche se paesi come la Russia, la Cina o gli Stati Uniti hanno grandi interessi economici in Venezuela, si tratta di un conflitto interno o con delle conseguenze regionali e come tale va affrontato. La retorica aggressiva del presidente statunitense Donald Trump non aiuta chi spera nel ritorno della democrazia in Venezuela. 
I continui appelli a un eventuale intervento militare da parte di Washington preoccupano la comunità internazionale. L'Unione europea e i paesi dell'America Latina devono fronteggiare. E' una linea rossa che non va superata. Sarà necessario aprire un dialogo con Maduro per gestire la sua uscita di scena, ma il dialogo deve essere promosso a livello internazionale dai paesi latinoamericani. I
l ruolo della Spagna e degli altri paesi fuori dalla regione deve essere solo di sostegno. Oltre all'emergenza istituzionale c'è un'emergenza umanitaria, altrettanto grave. Milioni di venezuelani hanno abbandonato il paese, dove oggi manca di tutto, a causa dell'incompetenza del governo. Bisogna per prima cosa rispondere alle necessità più urgenti della crisi. Poi cominciare a mettere in moto i meccanismi per tornare alla normalità il più velocemente possibile. 

Internazionale 8 febbraio 2019