mercoledì 20 febbraio 2019

PRETI VITTIME

Ma quanti preti innocenti vittime di giustizieri
di Filippo di Giacomo

Nei tribunali italiani pendono circa 80 cause contro preti accusati di pedofilia. Negli ultimi dieci anni, sono già stati celebrati 140 processi, tutti risolti con condanne definitive. A questi vanno aggiunti sia i casi decisi dopo il patteggiamento, definiti per decreto penale grazie al giudizio immediato, sia quelli "risolti" con un processo canonico rimasto segreto. Bisogna poi ricorrere alle cifre fornite dalle associazioni che danno assistenza legale alle vittime di abuso per immaginare il numero di chierici italiani (anche stranieri, indagati nei loro paesi e protetti in Italia) sui quali gravano sospetti e accuse: 500, forse di più. In Italia le presunte vittime lamentano atteggiamenti negativi da parte della Chiesa. Fra tutti il non tentare alcun genere di contatto con chi dichiara di essere stato abusato, il non denunciare all'autorità giudiziaria statale i presunti abusatori e il reintegro nelle fila del sacerdozio di quasi tutti i preti sanzionati dai tribunali ecclesiastici e molti di quelli condannati dai tribunali civili. 
Certo, le prassi in uso nelle diocesi anglosassoni, in particolar modo quelle americane ed australiane sono diverse: si pubblica on line la lista di tutti i membri del sistema ecclesiastico segnalati, seppur anonimamente, di abusi. E questo anche se poi di fronte ai tribunali statali i casi prima provati e puniti non superano i 5%. Ma se oltreoceano tale best practice  è ammissibile, persino necessaria per evitare alla diocesi la chiamata in correità al momento dell'udienza preliminare (quando il giudice decide il capo di imputazione) nei sistemi continentali comporta il rischio di esporsi a querela per calunnia. 
Come è avvenuto in Spagna, per il cosiddetto caso del "clan Romanos" il più grande scandalo della penisola iberica. A far denunciare alla giustizia civile i cinque accusati (quattro preti e un catechista) è stato Papa Francesco dando credito a una lettera con la quale una ventiquattrenne denuncia degli abusi. Alla fine del 2018, dopo due anni e mezzo di indagini, su richiesta del pubblico ministero il tribunale però li ha dichiarati innocenti. Un caso simile si è presentato in Cile: a metà gennaio quattro sacerdoti identificati dai denuncianti come membri di una pseudo setta di abusatori chiamata la Cofradia, sono stati riconosciuti innocenti. Queste vicende nei loro paesi, hanno fatto scorrere inchiostro a fiumi ma gli accusati hanno tenuto i nervi saldi nonostante il massacro mediatico e pubblico. 
Non sempre va così e a fine 2018, 2 preti francesi appena trentenni si sono dati la morte dopo essere stati accusati (falsamente secondo i giudici) di comportamenti impropri verso due ragazze. In Italia, in due decenni, almeno 20 preti si sono suicidati o sono morti di infarto. Tutti colpevoli? Emblematico il caso di Don Giorgio Govoni, parroco amatissimo della bassa modenese, accusato nel 2007 da un assistente sociale di guidare un gruppo di satanisti pedofili che praticavano riti nei cimiteri tra Mirandola e Finale Emilia, violentando e talora uccidendo bambini (di cui non si sono mai trovati i corpi). Morto di infarto nello studio dell'avvocato, la memoria di Don Giorgio è stata difesa con le unghie e con i denti dal suo vescovo. Non tutti i suoi confratelli di sventura hanno avuto la stessa sorte, grazie a una Cei vigliacca che non ha mai speso una parola e di pietà per queste vittime. I vescovi convocati a Roma sapranno escogitare un sistema che ricordi ai giustizieri con e senza tonaca, l'esistenza della presunzione di innocenza?

 Il venerdì 15 febbraio