domenica 10 marzo 2019

RIVOLTA NEL PPR CONTRO ORBAN: E' ORA DI CACCIARLO"

BRUXELLES, BELGIO

Al via l'operazione per espellere Viktor Orbàn dal Partito popolare europeo. A guidare la crociata contro l’illiberale premier ungherese è la componente nordica del Ppe. «E’ giunto il momento - dice Anna Maria Crozza-Bildt, europarlamentare svedese - di ammettere che Orbàn volta le spalle ai valori fondamentali europei e di trarne le conseguenze». A chiedere la cacciata di Fidesz anche gli altri partiti popolari scandinavi e quelli di Belgio e Lussemburgo. La situazione si è aggravata dopo l’ennesima campagna a suon di fake news dell'autocrate di Budapest contro il presidente della Commissione Jean-Claude Junker, anch’egli popolare, e George Soros. Però la Cdu di Angela Merkel e altri partiti del Ppe, come Forza Italia, pur strigliando Orbàn sono contrari al divorzio. Anche il candidato alla guida della Commissione Ue, Manfred Weber, non appoggia l'espulsione. Secondo i sondaggi, dopo il 26 maggio il Ppe resterà primo partito di Strasburgo, ma scenderà da 217 a 181  seggi.
Incalzato a destra dai sovranisti, senza i 13 deputati oggi attribuiti a Fidesz si indebolirebbe ancora. Orbàn considera l'affiliazione alla più potente famiglia politica dell'Ue come un’assicurazione sulla vita (politica) e prosegue con politiche liberticide e campagne anti Europa. Ma ,si dice, ha già un piano B: se i popolari dovessero espellerlo, convergerebbe nei conservatori dell'altro grande illiberale dell'Est, il polacco Kaczynski (in Italia con Fitto e Meloni), pronti all'exploit elettorale e a tentare il Ppe ad un'alleanza spostata a destra per governare l'Europa insieme ai sovranisti di Salvini. Una prima resa dei conti nel Ppe si terrà in occasione il 21 marzo, anche se l'espulsione sembra poco probabile. Almeno fino alle elezioni.
Angelo D'Argenio,La Repubblica 1/03/ 2019