domenica 10 marzo 2019

UN SINODO PANAMAZZONICO

Nel mese di ottobre si terrà a Roma un sinodo dei vescovi dedicato all’Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale. L'evento è molto sentito nelle Chiese e nelle società dei nove Paesi sudamericani con territori e popolazioni amazzoniche. Cosa che non piace per nulla a Jair Bolsonaro e ai militari con i quali ha ‟irrobustito“ il suo governo brasiliano. In numerosi articoli, apparsi sulla stampa nazionale il presidente cerca di sostenere un'ardita tesi: dato che in Brasile è situata la parte geografica più estesa dell'Amazzonia, il paese ha tutti i requisiti per essere ritenuto «la controparte naturale, e quindi interlocutoria» della Santa Sede. Ragion per cui Bolsonaro chiede che il governo brasiliano sia invitato, a pieno titolo, a partecipare alle discussioni del Sinodo. Come annotato dal sito Il Sismografo, le cronache narrano anche gli sforzi che il cardinale Hummes, ‟ideatore“ del sinodo, sta facendo pubblicamente e privatamente per fare comprendere a Bolsonaro e ai suoi quanto sia fantasiosa la richiesta, e che le nomine minime che regolano i rapporti diplomatici vorrebbero che osservazioni e lamentele interessassero il nunzio a Brasilia  e l’ambasciatore brasiliano presso la Santa Sede. Invece, secondo il quotidiano O Estado de Sao Paulo, il Planalto, cioè il palazzo presidenziale, ha già messo in movimento ‘Abin (l'intelligence brasiliana) al fine di raccogliere informazioni all'interno della Chiesa e di esercitare pressioni sull'evento. E non sono solo  pettegolezzi: a scendere in campo, è uno degli uomini forti dell'amministrazione, uno dei più ‟muscolari“ il generale Ribeiro Pereira, ministro capo di gabinetto della sicurezza istituzionale della presidenza, che ha assunto personalmente la guida della contro controffensiva bolsonara contro il  Sinodo  Panamazzonico, visto come una cospirazione ordita contro il governo dal clero progressista. Queste le sue parole consegnate alla testata Estadao: «Il sinodo ci preoccupa e vogliamo neutralizzarlo. Il lavoro del governo per neutralizzare gli impatti dell'incontro non farà che rafforzare la sovranità brasiliana e impedire che gli interessi stranieri prevalgano in Amazzonia». Facile dunque prevedere quali e quanti conflitti scatenerà il Sinodo, visto che nel documento preparatorio è specificato che nel prossimo autunno si parlerà della Panamazzonia, ma la riflessione porterà alla luce i danni che governi e multinazionali stanno compiendo nel bacino del Congo, nel corridoio biologico Centroamericano, tra i boschi e tropicali dell'Asia nel Pacifico, nel sistema acquifero Guaranì. Grazie al Papa forse, cominceremo a preoccuparci dello stato del Pianeta.
Filippo Di Giacomo, Il Venerdì 1/03 /2019