martedì 13 agosto 2019

IMPIEGATA DEL MINISTERO LICENZIATA PER UN TWEET CONTRO IL GOVERNO

LONDRA - Un dipendente pubblico può essere licenziato se critica la politica governativa sui social media. Così ha stabilito la Corte Suprema australiana con una sentenza destinata a fare molto discutere. Il caso è iniziato nel 2013 quando Michaela Banerji, un'impiegata del ministero degli Interni, ha espresso su Twitter le sue riserve sulla politica del governo e nei confronti dell'immigrazione e in particolare contro la detenzione dei richiedenti asilo. Pur twitando con uno pseudonimo e nel tempo libero da un proprio computer, quando è stata scoperta il governo la licenziata, citando una norma secondo cui i dipendenti pubblici non possono esprimere posizioni politiche. Lei ha fatto causa per difendere la libertà di parola, ha vinto in primo grado, perso l'appello e ora anche la Corte Suprema le ha dato torto, sostenendo che i dipendenti pubblici devono cercare di evitare conflitti d’interesse con i datori di lavoro e restare ‟apolitici”. Lasciando il tribunale in lacrime, la donna ha dichiarato: «Non è una sconfitta solo per me, è una sconfitta per tutti». La decisione ha conseguenze per 2 milioni di dipendenti pubblici in Australia. «Una censura orwelliana», commentano i sindacati.
Enrico Franceschini, la Repubblica 8 agosto 2019