sabato 28 settembre 2019

Federica Dalmazzo al Parlamento Europeo
"La violenza non è il nostro futuro"
Pubblichiamo un ampio stralcio del testo che ha assicurato alla studentessa di Racconigi la vittoria al XXXV Concorso "Diventiamo cittadini europei". È una lettera aperta ad un coetaneo sul tema della parità uomo-donna nell'ambito della politica sociale europea.
a cura di Guido Piovano
 

Federica davanti alla sede del Parlamento Europeo

"Cara Aamiine,
ho letto la tua ultima lettera in cui mi spieghi tutto ciò che hai passato. Voglio farti sapere che io sono indignata e spiegarti come la penso: vorrei iniziare consigliandoti di denunciare le violenze subite, perché costituiscono un gravissimo reato, e la tua incolumità in questo momento è davvero molto a rischio.
La nostra condizione è frutto di un antichissimo retaggio; le donne sono sempre state discriminate, e non hanno potuto godere di fondamentali diritti, politici, economici e sociali. L'unico dovere era provvedere ai figli e al marito.
Nel corso della storia, la figura della donna ha subito un processo di emancipazione, che l'ha portata a migliorare in molti Stati la sua condizione di vita, benché la società resti ovunque in generale maschilist
a."
È l'inizio della lettera di Federica Dalmazzo, la studentessa racconigese della Classe IL del LICEO SCIENTIFICO "ARIMONDI-EULA" sezione associata di Racconigi che, insieme ad una trentina di altri vincitori del Concorso – più di 2000 erano i partecipanti -, ha visitato dal 19 al 21 giugno Bruxelles e la sede del Parlamento europeo. Presso il Parlamentarium, nelle vesti di europarlamentari, i ragazzi in un gioco di ruolo molto stimolante, hanno elaborato e fatto approvare dagli "avversari politici" alcune proposte di legge, misurandosi con la difficoltà di confrontarsi e cercare mediazioni con gli altri "partiti".
Dice Federica "Sicuramente questo viaggio è stato una esperienza entusiasmante, una occasione per avvicinarsi alle istituzioni europee ma anche per riflettere su quei valori su cui l'Europa si fonda" e ringrazia la prof. Antonella Giordano, referente del progetto per la sede di Racconigi, ed il professor Luca Martin, dirigente scolastico.
Nella lettera, ricordato il processo di emancipazione che ha portato la donna a "migliorare in molti Stati la sua condizione di vita, ma anche le discriminazioni, i femminicidi, gli abusi e le intimidazioni che la società ancora esercita sulle donne, Federica alza alto il suo grido
"Ma la violenza non è il nostro futuro. Non deve esserlo.
Solo un piccolo uomo usa la violenza sulle donne per sentirsi grande"

e prosegue "in Italia, ci sono molti famosi artisti che nelle loro canzoni prendono posizione contro la violenza sulle donne" citando i testi 'Nessuna Conseguenza' di Fiorella Mannoia e 'Vietato morire' di Ermal Meta.
Un'ampia descrizione dei problemi che la donna incontra in Europa per accedere al lavoro, ricca di dati della Banca d'Italia e di raffronti tra i diversi Paesi Europei di fonte Eurostat-Istat è poi oggetto della lettera che afferma "L'uguaglianza tra uomini e donne è uno degli obiettivi dell'Unione europea. […]. Il principio della parità di retribuzione tra uomini e donne è sancito dai trattati europei sin dal 1957 (e, attualmente, dall'articolo 157 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE)). L'articolo 153 del TFUE consente all'UE di intervenire nell'ambito più ampio delle pari opportunità, mentre l'articolo 191 consente l'adozione di provvedimenti legislativi per combattere tutte le forme di discriminazione, incluse quelle fondate sulla violenza.
Per raggiungere una effettiva parità di genere in tutti i settori, sarebbe però importante in primo luogo che la componente femminile fosse rappresentata in misura paritaria nel mondo politico, a partire dallo stesso parlamento della UE: le donne invece ricoprono soltanto il 37.3% dei seggi. Per rimediare a questo problema, il Parlamento europeo ha approvato nel 2012 una risoluzione con cui invita i governi a prevedere nelle loro leggi elettorali "quote rosa", per rafforzare la presenza femminile in ogni settore della società, compreso quello politico.
"

Citati gli organismi europei che operano nel settore,  il Comitato Consultivo per le Pari Opportunità, la Commissione FEMM per  maternità, servizi per l'infanzia, salute e violenza di genere, e l' EIGE, Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, Federica termina la sua lettera ricordando che i passi avanti compiuti dalle donne non sarebbero stati possibili "se non fosse vissuta una Olympus de Gouges, che nel 1791 scrisse la prima "Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina", una Emmelin Pankhurst, fondatrice nel 1903 del movimento delle suffragette, una Rosa Parks, che con un No mise fine alla segregazione razziale negli Stati Uniti, e poi tante altre "cattive ragazze", donne forti e trasgressive come le italiane Franca Viola, Nilde Iotti, Rita Levi Montalcini, Felicia Impastato, Lucia Annibali…".

(Insonnia, mensile di Racconigi, settembre 2019, pag. 1 e 3 - contatti@insonniaracconigi.it)