domenica 29 settembre 2019

Lo scrittore
Ghosh "Ambiente e disuguaglianze sono connessi"


LONDRA - «Finalmente abbiamo riacquistato la vista. Grazie, Greta Thunberg». Due anni fa Amitav Ghosh pubblicava La grande cecità, "J'accuse" del 63enne scrittore indiano contro «il silenzio e l'indifferenza di tutti noi verso la più grande e imminente catastrofe del nostro pianeta».
Oggi invece, signor Ghosh, grazie alla giovane attivista svedese, le cose sono cambiate, e tanto.«Queste proteste sono incredibilmente emozionanti, Greta e questi giovani sono incredibili, hanno tutto il mio sostegno. Vedremo: sicuramente i politici vedranno un sacco di voti in queste folle e sarà un bene per la causa. Ma non bisogna illudersi: le gigantesche proteste contro la guerra in Iraq nel 2003 per esempio non portarono a nulla. Purtroppo negli ultimi anni persino i governi  democratici hanno ascoltato sempre meno l'opinione pubblica. Forse qualcosa cambierà stavolta».
Ma cos'ha così di speciale Greta?«La sua dedizione inscalfibile, ma anche il suo rifiuto a voler essere a tutti i costi ipocritamente simpatica. Questo la rende più forte».
E secondo lei Greta avrà davvero un impatto concreto nella battaglia per l'ambiente?
«Secondo me sì, perché è assolutamente onesta, cristallina, e grazie a tutte queste qualità è diventata la portavoce di generazioni intere, che adesso sanno bene di essere le future vittime delle conseguenze del cambiamento climatico».
Non è che poi queste fiumane di proteste svaniranno come Qccupy Wall Street?
«No, dureranno a lungo, secondo me. La differenza con movimenti come Occupy Wall Street è che ora molti giovani hanno capito che tutti questi temi - l'ambiente, le disuguaglianze, il neoliberismo - sono interconnessi. Questo è uno scarto decisivo».
Ha fiducia anche nella prossima Conferenza Onu sul clima?
«Purtroppo le lobby del carbon-fossile e Paesi come 1'Arabia Saudita faranno di tutto per evitare svolte. Ma sono curioso di vedere la pressione che eserciteranno queste proteste».
È la nostra ultima chance di salvare il pianeta?«Non è utile porre scadenze. La nostra scelta ora è tra "il peggio" e il "meno peggio". Iniziamo a evitare il meno peggio».
Antonello Guerrera

(la Repubblica 21 settembre)