sabato 26 ottobre 2019

PIU' COLTIVAZIONI BIOLOGICHE

Michael Brawn, Die Tageszeitung, Germania

In Italia aumentano i piccoli centri abitati che usano i regolamenti comunali per vietare l'uso dei pesticidi in agricoltura

Il piccolo villaggio di Malles, a nordovest di Bolzano in Val Venosta, si vanta di essere uno dei luoghi più soleggiati del Sudtirolo. Fino a qualche tempo fa Malles era anche orgoglioso di aver vietato da cinque anni l'uso di pesticidi nel suo territorio. Ma ora le cose sono cambiate, perché il 9 ottobre il Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Bolzano ha pubblicato la sentenza che dichiara nullo il regolamento comunale di Malles che stabiliva il divieto.
   Nel settembre del 2014 il sindaco Ulrich Veith aveva indetto un referendum per chiedere ai cittadini di Malles il loro parere sull'uso dei pesticidi. Tre quarti dei 4.800 aventi diritto al voto avevano partecipato alla consultazione popolare e un orgoglioso 75 per cento degli elettori aveva votato a favore del divieto dei pesticidi, che sarebbe dovuto entrare in vigore dal 2018. Da allora in poi sarebbe stato consentito solo l'impiego di fitofarmaci biologici. In molti hanno parlato del ‟miracolo di Malles”.
Competenza statale
Ma il miracolo non si è mai avverato: dopo il referendum alcune decine di agricoltori della zona hanno presentato un ricorso contro la consultazione popolare. A quel punto il comune ha deciso di sospendere l'attuazione del nuovo regolamento fino al giudizio del Tar, che ha recentemente dichiarato nullo il divieto dell'uso dei pesticidi. Il comune infatti non ha la competenza sulle questioni ambientali, che spetta esclusivamente allo stato. Di conseguenza il divieto è stato sospeso.
   Il piccolo villaggio della Val Venosta, però, non si dà per vinto e vuole portare il caso davanti al consiglio di stato, a Roma, il tribunale d'appello nel giudizio amministrativo.
   Anche la procura della corte dei conti aveva aperto un procedimento contro il sindaco Veith, contestando la spesa di soldi pubblici per il referendum. Il primo cittadino avrebbe dovuto rimborsare 23mila euro, ma alla fine almeno la corte dei conti ha assolto Veith dall’accusa di danno erariale.
Altri esempi in Italia
Anche altri comuni italiani cercano di limitare l'uso di pesticidi, con vari strumenti. Nel 2014 il consiglio municipale di Vallarsa, in Trentino, ha deciso di fare in modo che le aziende biologiche siano la norma. Infatti a Vallarsa sono le aziende convenzionali a doversi assicurare per poter ripagare i danni nel caso in cui contaminino i terreni degli agricoltori biologici con sostanze chimiche.
   A sud, il comune pugliese di Melpignano offre in concessione delle terre ai disoccupati, a patto che le usino per coltivazioni biologiche. Mentre a Carmignano, in Toscana, è vietato l'uso di pesticidi nei territori di proprietà del comune. Inoltre il comune proibisce l'uso di sostanze chimiche nelle aree residenziali e vietata in generale l'impiego di glifosato. Sono in tutto settanta le amministrazioni locali che in Italia, dal Sudtirolo alla Sicilia, stanno usando i regolamenti comunali per limitare l'uso di pesticidi in agricoltura.
Internazionale 18 ottobre 2019