Marek
Beylin, Gazeta Wyborcza, Polonia
Le
elezioni legislative hanno premiato il partito al governo, Diritto e
giustizia, e la sua visione politica, basata sulla promessa di
sussidi sociali e sulla repressione delle libertà civili
Il
partito di destra Diritto e giustizia (Pis) ha vinto le elezioni
parlamentari del 13 ottobre, conquistando la maggioranza alla camera
dei deputati. I polacchi, quindi, dovranno aspettare almeno altri
quattro anni per la democrazia. Tuttavia, è importante notare che il
totale dei voti raccolti dai tre blocchi dell'opposizione supera
quelli di Pis. Questo spiega la delusione di Jaroslaw Kaczyński,
leader del partito, nel discorso tenuto dopo il voto. Il suo
obiettivo era schiacciare l'opposizione, in particolare il Partito
popolare polacco (Psl). Non ci è riuscito: il Psl ha ottenuto l'8
per cento dei voti, molto più del previsto. Sembra dunque che
l'impeto del partito di Kaczyński si stia indebolendo.
Lo
dimostra anche il fatto che Pis ha perso la maggioranza al senato,
dove l'alleanza tra le forze dell'opposizione ha dato i suoi frutti.
Il senato forse non sarà in grado di bloccare le leggi proposte da
Pis, ma senza il suo assenso alcune proposte del governo non saranno
realizzabili. Il governo, per esempio, non potrà nominare il nuovo
difensore civico, una figura indipendente creata per garantire i
diritti e le libertà dei cittadini (Pis voleva sostituire Adam
Bodnar, il cui mandato scade l'anno prossimo, con uno dei suoi
uomini).
Nonostante
questo, sia la coalizione civica (che riunisce i partiti
dell'opposizione liberali e di centrosinistra) sia il blocco di
sinistra (Lewica) hanno fatto fatica a mobilitare gli elettori, e
alla fine hanno preso meno voti di quanto si aspettasse.
Verso
le presidenziali
I
polacchi continuano a credere alla visione di Kaczyński di uno stato
che garantisce welfare e benessere ai cittadini e dove i valori
democratici sono messi in secondo piano. Pis in questo è stato
aiutato dai mezzi di informazione statali, soprattutto dalla tv, che
hanno promosso l'idea secondo cui in caso di vittoria l'opposizione
avrebbe cancellato le misure assistenziali volute dal partito al
governo. Kaczyński ha potuto contare anche sul sostegno della
chiesa, che ha contribuito a creare un’atmosfera di caccia alle
streghe contro la comunità lgbt.
L'opposizione
non è riuscita a rispondere a questa offensiva, ma il fatto che
abbia preso più voti di quanto si aspettava Kaczyński significa che
ha la possibilità di riconquistare la presidenza del paese alle
elezioni del 2020. E se dovesse perdere il sostegno del presidente,
l'azione legislativa di Pis sarebbe paralizzata. Per questo Kaczyński
ha promesso altri aiuti sociali in campagna elettorale, mentre il suo
partito aumenterà la repressione. Dal momento che non riesce a
convincere la maggioranza dei cittadini con le buone, la destra
cercherà altri metodi: colpirà i tribunali, i giornali indipendenti
e i politici locali; intensificherà gli attacchi alle minoranze e
agli avversari politici; cercherà di convincere i cittadini che
l'opposizione è al servizio di altri stati. La violenza crescerà
nella vita pubblica, probabilmente anche nelle strade.
Le
politiche radicali di Pis potrebbero avere l'effetto di mobilitare
gli avversari, renderli meno passivi. Ma per vincere le elezioni
presidenziali l'opposizione dovrà trarre una lezione dalla sconfitta
del 13 ottobre.
Internazionale
18 ottobre 2019