giovedì 28 novembre 2019

DA LEGGERE
ROGERS LENAERS, Benché Dio non sia nell'alto dei cieli, Massari Editore, Bolsena 2012, pagg. 288, € 14.

Il nostro Autore, un vecchissimo gesuita belga, che ora svolge il suo ministero come parroco in Austria, prosegue in queste pagine la riflessione avviata con il precedente libro "Il sogno di Nabucodonosor" (Massari Editore 2009). Lenaers, con grande passione costruttiva, non fa che ribadire una constatazione: la presentazione tradizionale della fede non può suscitare un coinvolgimento vero e maturo in un uomo e in una donna che vivono nel contesto della modernità. Evitando talune facili contrapposizioni tra trascendenza ed immanenza, tra pensiero eteronomo e pensiero autonomo (che qua e là si trovano nei suoi libri con un eccesso di semplificazione), qui l'Autore con estremo equilibrio sottolinea l'esigenza di riformulare il messaggio cristiano in modo moderno.
È proprio la fedeltà al messaggio che ci sollecita ad una sua riformulazione. Non si tratta, comunque, di un aut-aut tra il pensiero dell'eteronomia e la cultura dell'autonomia: "i lati positivi dell'uno non devono per forza escludere quelli dell'altro. L'intuizione di una trascendenza sacra, punto forte del pensiero eteronomo, può conciliarsi con i punti forti del pensiero autonomo, cioè la presa di coscienza che l'uomo e il cosmo non sono burattini in uno spettacolo divino" (pag. 18).
L'Autore, in tono molto discorsivo, ragiona di etica, di eutanasia, di liturgia, di eucaristia, di lettura della Bibbia, di dialogo con l'ateismo. Per un cristiano maturo e adulto, si tratta di riflessioni assolutamente acquisite. Ma, se giri l'occhio attorno, vedi che tutte queste "ovvietà" non appartengono ancora alla predicazione cristiana e alla catechesi. Dunque, Lenaers si rende conto del divorzio totale che esiste tra la ricerca seria e consapevole e il contenuto del "cristianesimo ufficiale".
Di tanto in tanto ripropongo questi vecchi libri, anche per i lettori e le lettrici che da poco tempo si sono collegati con questo blog. Del resto ci sono pagine che si leggono con utilità anche dopo parecchi anni.
F. B.