giovedì 28 novembre 2019

E non lucean più le stelle
L'inquinamento luminoso cresce a ritmi vertiginosi. Come difendersi?

È UNA LUCE ladra di stelle che non illumina niente di utile. La chiamiamo inquinamento, anche perché per produrla bruciamo idrocarburi e quindi inquiniamo almeno due volte: sia l'aria che il panorama. Ed è una luce sempre più presente, in aumento sul pianeta a un ritmo che va dal 2 al 6% all'anno. Difendersi? Difficile, nonostante leggi e normative, e nonostante il cielo notturno sia già da un po' patrimonio dell'umanità per l'Unesco. Ma possibile grazie a speciali aree buie dove tornare a godere (maltempo permettendo, ovviamente) del cielo nero picchiettato di stelle.

Ecco a voi, dunque, i Dark Sky Park, definiti, secondo la International Dark Sky Association, come aree dall'altissima qualità dell'ambiente notturno, protette per "il loro valore scientifico, naturale, educativo, culturale e di fruizione pubblica". La maggior parte è negli Stati Uniti, in Europa ce ne sono una ventina e in Italia potrebbe presto nascerne uno a San Vigilio di Marebbe, in Alto Adige, sito che è in attesa di certificazione ufficiale.
Va detto che l'Italia, con un lampione ogni cinque abitanti, è uno dei posti più illuminati-inquinati al mondo, insieme alla Corea del Sud e alla costa est degli Stati Uniti. La zona peggiore è la Pianura Padana, mentre quella meno inquinata è l'isola di Montecristo seguita da alcune aree della Sardegna. Ma perché difendere il buio? Per ovvie ragioni estetiche, per meno ovvie ragioni di salute umana (è dimostrato che l'inquinamento luminoso aumenti il rischio di tumori) e per la salute ambientale. Molte specie animali vivono infatti di notte, mentre alle piante la luce artificiale provoca un anticipo della germogliazione. Il che, a cascata, disorienta insetti e uccelli, comunque già abbastanza scombussolati di loro.
Un Dark Sky Park non serve quindi soltanto a godere delle stelle lì per lì, ma a ricordarci di quando il cielo era per noi orologio, bussola e calendario. Serve a educarci al rispetto della natura e a ridurre il nostro impatto sull'ambiente anche da un inquinamento che, paradossalmente, ai nostri occhi è quasi invisibile.
Silvia Bencivelli

(Donna Repubblica, 16 novembre 2019)

Nota personale. L'invasione delle luci esterne spegne la luce interiore.
Franco Barbero