giovedì 5 dicembre 2019

Casapound, 28 militanti a processo "Volevano rifondare il partito fascista"

BARI - Stavano riorganizzando il partito fascista, usando «il metodo squadrista come strumento di partecipazione politica». Con quest'accusa 28 appartenenti al movimento di estrema destra CasaPound saranno processati dal Tribunale di Bari. Il procuratore aggiunto Roberto Rossi ha disposto la citazione diretta, a giudizio al termine di un'inchiesta cominciata nel settembre del 2018, quando un gruppo di manifestanti antifascisti che avevano poco prima partecipato ad un corteo, organizzato dopo la visita nel capoluogo pugliese dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, furono vittime di un'aggressione. Un pestaggio commesso con «rivendicazioni del predominio  - territoriale e ideologico» e con armi improprie, come un manganello, manubri da palestra o le cinture dei pantaloni. «Al termine della manifestazione - avevano ricostruito i giudici della Cassazione - 16 militanti di CasaPound, dopo essersi schierati davanti alla loro sede "a braccia conserte" e posizionate di traverso in modo da occupare l'intera sede stradale, assumendo un chiaro atteggiamento di sfida e di minaccia nei confronti dei manifestanti, avevano brutalmente aggredito diverse persone che tornavano dalla manifestazione antifascista».
Nel dicembre del 2018 la sede del movimento di estrema destra, il circolo Kraken, è stato sottoposto a sequestro. All'indomani del pestaggio, la polizia trovò all'interno alcune delle armi improprie usate durante l'aggressione, un busto di Benito Mussolini, bandiere nere con fascio littorio, oltre a libri su nazismo e fascismo, come il 'Mein Kampf' di Hitler. Tra le parti offese indicate dalla procura anche l'associazione Anpi.
Gabriella De Matteis

(la Repubblica 23 novembre)