mercoledì 11 dicembre 2019

CRESCE LA DISUMANITA'

Mitsotakis getta la maschera
Efimerida ton Syntakton


Il progetto di smantellare i campi per i migranti nelle isole greche di Lesbo, Chio e Samo, nell'Egeo orientale, e sostituirli con centri di detenzione chiusi, presentato dal governo di kyriakos Mitsotakis (Nea dimokratia, centro-destra), rischia di peggiorare ulteriormente le condizioni dei migranti e aggravare le difficoltà vissute dalle comunità locali negli ultimi anni.
È la prima volta che in Grecia vengono proposte misure di questo tipo, che finora non erano state sostenute da nessun partito dell'arco costituzionale a parte Ellinickì lysi (Soluzione greca, estrema destra). Il governo ha deciso di rischiare le sue credenziali liberali e di fare un passo decisivo verso l'estrema destra, adottando come politica ufficiale il concetto secondo cui i richiedenti asilo sono degli invasori che devono essere confinati su delle isole-prigione.
È evidente che Nea dimokratia cerca di gestire dal punto di vista della comunicazione le reazioni all'aumento degli arrivi di migranti dalla Turchia, che ha cavalcato quando era all'opposizione e di cui continua a nutrirsi ancora oggi. Tuttavia ha fatto male i suoi conti.
Le comunità locali interessati sanno che non gli conviene trasformarsi in aree dove lo stato di diritto è di fatto sospeso, per quanto il governo cerchi di indorare la pillola promettendo vantaggi economici. Lo dimostra la reazione della giunta municipale dell'est di Samo, guidata da Nea dimokratia, che ha deciso di dimettersi con il pieno sostegno dell'opposizione.
Il governo greco sta pagando il conto ai paesi che hanno imposto una politica reazionaria e xenofoba all'Unione europea. Allo stesso tempo esiste il pericolo reale e immediato che la Grecia si trasformi da culla del diritto ed esempio di solidarietà, com'era stata negli ultimi anni durante il governo di Alexis Tsipras, in un modello negativo per la comunità internazionale, paragonabile ai paesi del gruppo di Visegrad, all'Italia di Matteo Salvini o alla Australia: un esempio da non seguire in materia di politiche di dissuasione, detenzione e isolamento dei richiedenti asilo.

Internazionale 29 novembre 2019