venerdì 6 dicembre 2019

NON FATE SVEGLIARE IL GIGANTE DI GHIACCIO

La chiave in Antartide

È noto che la fusione dei ghiacci della Groenlandia è uno dei fattori principali che contribuiscono all’innalzamento del livello dei mari. 
Da sola l'isola danese contribuisce ogni anno in media a circa un quarto dell'innalzamento del livello dei mari a livello globale, seconda solo all'espansione degli oceani (quest'ultima dovuta al fatto che quando un fluido viene riscaldato, come nel caso degli oceani, si espande, un po' come l'aria nelle mongolfiere, aumentando il livello dei mari). Ma è l'Antartide che ci riserva le ‟sorprese” maggiori. 
Se è vero che, per ora, il ghiaccio del continente australe gioca un ruolo minore nell'innalzamento del livello dei mari, è anche vero che una volta svegliatosi, il gigante dormiente antartico può creare danni incalcolabili. Basti ricordare che se tutto il ghiaccio in Antartide dovesse fondere, il livello dei mari crescerebbe di circa 60 metri, a dispetto dei 7 metri nel caso della Groenlandia. 
A tale proposito, un nuovo studio pubblicato su Nature Communications da un team di ricercatori dell'Australian National University ha mostrato che l'ultima volta che le temperature globali e i livelli di anidride carbonica erano simili a quelli di oggi (125mila anni fa), il livello dei mari era fino a 10 metri più alto rispetto a quello odierno. Secondo lo studio, inoltre, il livello dei mari sarebbe cresciuto fino a 3 metri al secolo (dieci volte il passo con il quale sta aumentando ai giorni nostri). La causa: la perdita parziale della calotta polare antartica.
La grande differenza tra i giorni d'oggi e 125mila anni fa è che nel passato il cambiamento è avvenuto lentamente (in migliaia di anni) a causa di instabilità climatiche e naturali, mentre quello odierno è stato (ed è) violento e repentino. 
Nel passato, sempre secondo lo studio, l’Antartide avrebbe avuto modo di ‟reagire” al cambiamento e la fusione dei suoi ghiacci avrebbe non solo contribuito ad innalzare il livello dei mari ma anche ad alterare la circolazione degli oceani che, a sua volta, avrebbe favorito la fusione dei ghiacci della Groenlandia. È possibile, così, che quello che sta accadendo oggi sia solo la punta dell'iceberg di ciò che ci aspetta. La comunità scientifica è sempre più unanime nel pensare che l'Antartide giocherà un ruolo fondamentale negli scenari futuri legati al cambiamento climatico.

A dispetto di ciò che molti pensano, la fusione dei ghiacci polari ha un impatto sulle nostre vite già oggi. Le conseguenze sono visibili e sorgono dalla combinazione degli effetti legati all'innalzamento del livello dei mari con quelli di tempeste, mareggiate e precipitazioni estreme che catalizzerà sempre più l'impatto del cambiamento climatico non solo sulle persone ma anche sulle infrastrutture. Per invertire la rotta è necessario non solo ridurre le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, ma anche promuovere lo sviluppo delle tecnologie che permetteranno la cattura dei gas serra che sono nell'atmosfera. Spegnere tutte le sorgenti di CO2 senza catturare i gas che sono già nell'atmosfera sarebbe un po' come lasciare una pietanza in un forno bollente dopo aver spento il gas: il cibo, e il nostro pianeta in tal caso, continuerebbero a cuocere per un bel po'. Siamo con l'acqua alla gola, dobbiamo agire e presto.

Marco Tedesco, la Repubblica 28 novembre