martedì 21 gennaio 2020

Francesco: UN COMPROMESSO CON LE DESTRE

Il patto è siglato: Ratzinger ritira la firma e Francesco dichiara piena continuità con Wojtyla e l'antipapa.
La destra questa volta è riuscita a bloccare le pur timide, ma promettenti, aperture di papa Francesco. Se fra poche settimane le Edizioni San Paolo pubblicheranno il preannunciato volume "San Giovanni Paolo Magno", con la firma di papa Francesco, saremo al solenne elogio del papa polacco per trovare un compromesso con le destre ecclesiali.
La cosa può dispiacere, ma papa Francesco non ha la statura teologica che sarebbe necessaria in questo momento. Restano preziose la sua dedizione ai poveri, la sua impronta ecumenica, la sua stimolante analisi delle ingiustizie, la sua vita di testimone, ma non è in grado di spostare di un millimetro il "sistema strutturale e dogmatico". La tanto decantata "rivoluzione" è stata una nostra intermittente speranza che ora in parte diventa illusione.
E sarà grande delusione perché le piccole finestre aperte si richiuderanno. Noi ci avevamo creduto forse un po' troppo ingenuamente.
Ma… lasciamo questo discorso sui papi.
Mi interessa la vita della chiesa che da questi "vai e vieni", un passo avanti e due indietro, non riceve altro che immobilismo.
In barba ai tre papi, i preti continuano a vivere con disagio le loro relazioni etero e omo e tutti lo sanno.
L'importante è salvare la legge! La metà dei preti che io conosco vive una relazione, sia pure con l'intralcio di questa assurdità del celibato obbligatorio.


Il tramonto di una illusione?
L'idea che una vera riforma della chiesa cattolica romana possa nascere dall'alto, cioè da qualche papa carismatico, è un sogno che ricompare nelle mille notti oscure della istituzione ecclesiastica. Il risveglio molto presto dissolve il sogno.
Forse dobbiamo guardare al futuro del cristianesimo nell'ottica di Gesù di Nazareth: sono le pietre scartate, i poveri, gli eretici, gli "impuri", le prostitute, le persone emarginate… il "luogo epifanico di Dio", il "terreno" dal quale giunge il grido e lo spazio dal quale e nel quale Dio ci invita alla conversione nostra e della chiesa.
I "sacri palazzi" ammansiscono anche i profeti, invitano a diventare prudenti, a non uscire dai "tracciati" sicuri, a diventare "equilibrati" ed equilibristi. Forse commettiamo un grave errore. Guardiamo troppo ai "sacri palazzi" anziché aver cura degli appiedati, delle donne e degli uomini che umilmente lavorano ogni giorno nel popolo di Dio.
Abbiamo bisogno di sinodi veri, deliberativi, che non chiedano permesso a nessuno, ma abbiano come riferimento il messaggio profetico delle Scritture e la presenza di Dio nella storia.
E intanto valorizziamo quel poco o quel tanto che, pur tra mille contraddizioni, ci viene anche da papa Bergoglio, da parecchi pastori che tentano di guardare oltre la congiura dei reazionari in atto nella vita politica ed ecclesiale.

Franco Barbero