"Ciò che mina e avvelena in genere la nostra felicità è sentire vicino il fondo e la fine di tutto quel che ci attira: sofferenza delle separazioni e del logoramento, angoscia fdel tempo che scorre, terrore di fronte alla fragilità dei beni posseduti, delusione di giungere così presto al termine di quel che siamo e di quel che amiamo". (Pierre Teilhard de Chardin, Sulla felicità).
"Noi ci trascineremo dietro, fino in fondo, incoerenze e incompiutezze: l'essenziale è aver trovato il centro di unificazione, cioè Dio, e di aver lealmente tentato, in vita, di farlo regnare in noi, in questo piccolo frammento d'essere". (Pierre Teilhard de Chardin, Genesi di un pensiero).
Questo è l'augurio che faccio a me e a te che leggi: la nostra incompiutezza, le nostre fragilità, le nostre contraddizioni non ci portino via la gioia del cammino e kla direzione del viaggio.
Franco Babero