domenica 19 gennaio 2020

PREDICAZIONE DURANTE L'EUCARESTIA DI DOMENICA 19 GENNAIO

Dal Profeta Isaia al capitolo 49 

1 Isole, ascoltatemi!
Popoli lontani, state attenti!
Il SIGNORE mi ha chiamato fin dal seno materno,
ha pronunciato il mio nome fin dal grembo di mia madre.
2 Egli ha reso la mia bocca come una spada tagliente,
mi ha nascosto nell'ombra della sua mano;
ha fatto di me una freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua faretra,
3 e mi ha detto: «Tu sei il mio servo, Israele,
per mezzo di te io manifesterò la mia gloria».
4 Ma io dicevo: «Invano ho faticato;
inutilmente e per nulla ho consumato la mia forza;
ma certo, il mio diritto è presso il SIGNORE,
la mia ricompensa è presso il mio Dio».

8 Così parla il SIGNORE:
«Nel tempo della grazia io ti esaudirò,
nel giorno della salvezza ti aiuterò;
ti preserverò e farò di te l'alleanza del popolo,
per rialzare il paese,
per rimetterli in possesso delle eredità devastate,
9 per dire ai prigionieri: "Uscite",
e a quelli che sono nelle tenebre: "Mostratevi!"
Essi pasceranno lungo le vie
e troveranno il loro pascolo su tutte le alture;
10 non avranno fame né sete,
né miraggio né sole li colpirà più;
poiché colui che ha pietà di loro li guiderà,
li condurrà alle sorgenti d'acqua.
11 Io trasformerò tutte le mie montagne in vie,
le mie strade saranno elevate.
12 Guardate! Questi vengono da lontano;
ecco, questi altri vengono da settentrione e da occidente,
e questi dal paese dei Sinim».
13 Esultate, cieli,
e tu, terra, festeggia!
Prorompete in grida di gioia, monti,
poiché il SIGNORE consola il suo popolo
e ha pietà dei suoi afflitti.
14 Ma Sion ha detto: «Il SIGNORE mi ha abbandonata,
il Signore mi ha dimenticata».
15 Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta,
smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere?
Anche se le madri dimenticassero,
non io dimenticherò te.



Dal Salmo 39(40)
2 Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
3 Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
4 Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
5 Beato l'uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei superbi,
né si volge a chi segue la menzogna.
6 Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
7 Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
8 Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Sul rotolo del libro di me è scritto,
9 che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore».

Domenica 19 gennaio: spunti per la predicazione.

Cap.49 del “libro del profeta Isaia. 
Può esser significativo iniziare la nostra riflessione col considerare la differenza che si introduce in questo testo citando non già il ruolo di Servi,nei confronti di Dio,ma di soggetti scelti da LUI.
:Se riusciamo ad interpretare la nostra vita con questa chiave di lettura,ne discende che il nostro vivere va interpretato come una scoperta di un percorso possibile..
Ovvero , per ognuno esiste una chiamata individuale a cui possiamo dare ascolto, oppure ignorare.

Lettura del Salmo 39”Ho sperato nel Signore ed Egli su di me si è chinato.

Talvolta nel percorso della vita, può accadere che ci si trovi di fronte alla scelta fra un percorso prescelto, magari frutto di ricerche precedenti, oppure la necessità di aderire ad un percorso nuovo, apparentemente privo di certezze, però affascinante, attraente proprio per via della sua novità: proprio perché propone di lasciare i percorsi precedenti,quelli che non hanno condotto a soddisfacenti risoluzioni esistenziali. Il Salmo ci dice:
il Signore si è chinato su di me e ha dato ascolto al mio grido:
questa è la parte molto impegnativa del Salmo:
infatti ci spinge ad accettare che l’aiuto che ci viene offerto
spesso può portarci lontano da quelli che sarebbero stati i nostri piani di vita, i nostri progetti ricercati:
questo cambiamento è l’immagine di un percorso di vita in movimento, in evoluzione.
Quindi,il dato vivace del saper pregare,è acquisire la capacità di far nostri nuovi orizzonti.
iL Salmo ci dice ancora,che il Signore, ha dato ascolto al mio grido,
il problema vero,allora diventa quello del saper indirizzare a Dio il nostro grido.
In altri termini:riuscire a pregare,
non ridurre la preghiera a una sterile elencazione di richieste da parte nostra, ma, al contrario sapersi mettere in ricerca comunitaria rimanendo attenti ai segni del tempo.Se nelle righe precedenti del salmo si puo ravvvisare un invito all’ascolto,alla ricerca della volontà di Dio,proseguendo nella lettura del testo incontriamo la frase:
La tua legge è nel mio intimo…”
Il che rinvia alla relazione quasi naturale,spontanea fra ricerca dell’ascolto della volontà di Dio e nostra esperienza quotidiana.
In conclusione voglio evidenziare la ricchezza di stimoli offerti dalle letture solitamente intese come”minori”all’interno delle letture canoniche:
in quest’occasione mi è sembrato strabordante lo stimolo reso dall’A.T. a fronte di una lettura del vangelo di Giovanni che avrebbe richiesto uno sforzo di attualizzazione e comprensione ben maggiore,
e, inoltre, avrebbe indirizzato su un versante di commento che non avrebbe reso possibile un collegamento fra stimoli presenti nelle diverse letture. 
Walter Primo 



Caro Franco

Facendo seguito alla giornata odierna nella quale si è tenuta la "celebrazione comunitaria"alla quale ho preso parte,vorrei farti sapere alcune mie riflessioni, che ritengo importanti e che per questo non vorrei rimanessero nel chiuso della mia memoria. Casualmente la data odierna è coincisa con una sorta di anniversario per me pesante. Come ho avuto occasione di brevemente citare, oggi è un anniversario che non so mai se ricordare o se fingere di aver dimenticato. Non so se farei meglio a non esprimere alcun pensiero di questo tipo, ma di fattto esiste ed è fortemente presente in me il rammarico per la vita che sono costretto a fare all'ombra della mia storia accesasi nel 1977;di fatto so benissimo che è acqua passata, ma so che l'aver attraversato quest'acqua mi ha fortemente limitato. Anche in un occasione come quella odierna, nella quale ho cercato di svolgere il servizio della predicazione, non son riuscito a fare bene ciò che avrei desiderato. Temo di esser andato fuori tema nel mio commento, credo di non aver saputo costruire un commento organico a quello che è lo stile delle predicazioni usuali... Eppure, non credo che mai mi sarà fatto notare alcunchè , ma nel mio animo è presente il rammarico per non saper dare corso ai temi in rapporto alle consegne. NON voglio tuttavia ritirarmi, anzi ,cercherò di esser via, via maggiormente presente nelle attività proposte, pur sapendo che il mio contributo sarà sempre ridotto. O, meglio limitato pur quando vorrei saper fare bene ciò in cui mi impegno. Pertanto, dico fin d'ora, come invece ho dimenticato:all'atto della prossima asemblea di programmazione, conta pure sulla mia disponibilità per un ulteriore predicazione, sperando di saperla rendere più aderente al testo assegnato. un caro saluto. 
Walter

Caro Walter,
oggi a 43 anni precisi da quell'incidente che ti colpì lasciandoti tra vita e morte per lungo tempo e che ha prodotto in te una gravissima lesione alla vista, tu hai regalato alla nostra eucarestia una riflessione che tutti abbiamo molto apprezzato e condiviso. Devi sapere, e non mi stancherò mai di dirtelo, che tu sei per noi un pilastro della comunità per il cammino coraggioso con cui affronti la vita e con cui vivi la fede. Molti di noi si domandano come tu abbia fatto a conservare tanta voglia di vivere e tanta fiducia in Dio. Tu non vai mai fuori tema: guardi in profondità e guardi avanti. Ogni volta che vorrai svolgere in comunità a Pinerolo il servizio della predicazione, sarà per noi un dono e una gioia ascoltarti per poi condividere pensieri, progetti e attività.
Con un forte abbraccio che non è solo mio ma di tutta la comunità.
Franco