venerdì 13 marzo 2020

Caro Don Franco,
sono quel ragazzo gay che lei incontrò a Marsiglia e che ora sta laureandosi in storia delle religioni. Vedo che lei ha segnalato (non ancora recensito) il libro "Una spiritualità oltre il mito" (Gabrielli Editori).
Già il titolo e gran parte del contenuto mi sembrano poco documentati e assai scontati. Tanto che mi è venuta la voglia di non leggerlo. È prossima la pubblicazione di una sua valutazione sul blog? In ogni caso, può anticiparmi qualche sua "impressione" sul citato libro? Il nostro amore procede bene… e spero di trasferirmi in Finlandia con il mio compagno e poter vivere la nostra relazione alla luce del sole.
3 marzo, Fr. W.

Caro Fr,
intanto viva l'amore che conobbi nel 2015 a margine di quel bell'incontro su "le domande che l'ebraismo pone al cristianesimo". Ho rispettato la tua richiesta di anonimato…
1) Quanto al libro in questione, non fare l'errore di non leggerlo a causa del titolo. I titoli non sono sempre in perfetta coerenza con il pensiero; soprattutto sono funzionali all'apparire nuovi, al destare interesse; non sono estranei alle leggi del mercato. Ma spesso dentro ci trovi anche il contrario del titolo. Il guaio più grande che tanti libri, a mio avviso, commettono, è che semplificano troppo gli argomenti. Sappi che certi titoli, come questo, sono scelti anche per fare effetto e per sollecitare le necessità di uscire dal medioevo.
2) L'ho letto un mese fa e l'ho trovato interessante. Certamente mi è stato difficile trovare una pagina che non conoscessi da almeno 20 anni e non mi è stato facile sopportare certi passaggi così sbrigativi circa la tradizione ebraico-cristiana. Tu da ebreo liberale sorriderai leggendo le citazioni di Krister Stendhal e di A. J. Heschel. Ma, purtroppo, spesso tutti incappiamo in un errore tragico e citiamo un Autore, totalmente estraneo al nostro pensiero, per inglobarlo in una nostra tesi, senza avere ben chiaro il "pensiero complessivo" dello studioso portato in causa nella citazione.
3) In ogni caso, non perderti la lettura di questo libro "Una spiritualità oltre il mito" perché offre spunti utili come gli altri due libri della collana. I libri poi sono libri e vanno letti come tali: sovente scoprono l'acqua calda, ma l'acqua calda in un cristianesimo gelido e già una grande benedizione. Per cui questo libro, che a te risulterà ripetitivo, per molti cattolici, e non solo, risulterà sconvolgente e rivoluzionario. Il libro è molto consapevole dello stato preagonico del cattolicesimo ufficiale e vuole invitare a prendere atto del cambio d'epoca.
4) In ogni libro che leggo cerco ciò che mi è più scomodo, pungente, costruttivo. Poi a me piace spaziare ben prima del Concilio, ben prima della teologia della liberazione, ai maestri del mistero di Dio, ai mistici dagli occhi aperti dei secoli trascorsi. Per questo la mia fede non si riduce a spiritualità e la mia religione ha bisogno anche di miti, di ieri e di oggi. Entrare nel nuovo mondo esige, a mio avviso, un cammino di discernimento ben più profondo. Il pregio di questo libro non è nella segnalazione di un cristianesimo che molti di noi abbiamo lasciato 50 anni fa, ma nel darci il coraggio di guardare avanti e di far rinascere la nostra fede in questo mondo "altro" in cui siamo entrati. Può servire anche ad un ebreo come te (e come me!). Dunque, buona lettura... E ogni augurio per la laurea e per l'amore. Vi abbraccio forte.
Franco Barbero