domenica 15 marzo 2020

CONTRIBUTI della Comunità di base di Saluzzo

Verso il convegno 2020 delle Comunità di Base italiane (Riflessioni di CdB di Saluzzo)
Nel tramonto del paesaggio dove si vedeva e respirava Dio (dal campanile al calendario)


COSA BUTTARE (saper disimparare dogmi, schemi interpretativi, prassi, per imparare vie nuove)
  • sudditanza a predicazione sciapa (teoria, buonismo e poca vita reale), che annacqua radicalità del messaggio
  • la religione dei miracoli e dei racconti magico/fiabeschi
  • i sacramenti e luoghi sacralizzati (eucarestia come rito espiatorio ad esempio)
  • le distorsioni della teologia fondamentale che fa discendere questo tipo di chiesa da Gesù: dogmi, celibato e ministero, sessualità, indulgenze, peccato originale
  • divinizzazione di Gesù
  • la tentazione di escludere i diversi (siamo migliori di altri) (la zizzania deve crescere col resto fino alle fine)
  • la tentazione dell'autosalvezza/sufficienza (tipo i corinti, tipo new age)

COSA SALVARE
  • fiducia e responsabilità: la cosa più bella della vita è la fiducia in Dio (il nuovo ci viene donato, anche se non vediamo la fine come Mosè); senza però perdere di vista la responsabilità umana (scelte di vita coerenti, volontariato, la nostra terra come bene comune...)
  • una fede inquietante (fatta di ricerca: chi non cerca più è lontano da Dio) (fede che non salva da... ma accompagna nelle esperienze di sofferenza) (male da condannare ma colpevole da sostenere)
  • convivere col mistero e la sua celebrazione nella preghiera e nel cammino (???)
  • la comunità è il laboratorio del Regno annunciato da Gesù
  • Dio è bello se è cercato nel solco di una tradizione (la nostra è quella di Gesù), ma con libertà
  • non perdere contatto con la grande chiesa pur ricca di cultura e tradizioni (ecumene): una appartenenza solidale e critica (???) (tutte le esperienze di fede hanno pari dignità)
  • una critica ai paradigmi arcaici (che servono solo a tenere salda l'autorità, ma impediscono alla fede di crescere) è sostenibile da una fede semplice? Eppure è compito di tutte le religioni aiutare l'uomo a diventare uomo.

COSA CAMBIARE
  • trovare i segni per significare la fede (espressioni simboliche rituali, come la gioia del battesimo, la consegna del vangelo...)
  • far diventare l'eucarestia adesione al messaggio che supera la semplice benedizione del rito ebraico della pasqua (prendete e mangiate!)
  • imparare a discernere e vagliare senza pregiudizi
  • imparare a comunicare con passione (come il popolo ebraico: la storia lo fa soffrire ma ha sempre girato l'angolo) per educare ad una fede aperta e coraggiosa
  • reinterpretare nel contesto di oggi il messaggio di Gesù alla luce delle scritture (dove si racconta la storia di un ebreo che pensava fosse venuto il tempo di Dio e che sarebbe finito il tempo del male, ma questo non si avvera, allora i discepoli rimangono senza istruzioni, e mettono sulle labbra di Gesù parole che testimoniano la sua presenza nel mondo (un uomo che si ritira spesso a pregare, che sta dalla parte dei poveri, che va in sinagoga...)
  • che ci racconta storie che rivelano la sua essenza, come ad esempio nella storia di Lazzaro dove Gesù chiama ad uscire, coinvolge i presenti, si commuove, sempre a favore di chi ha bisogno, nei momenti bui e di fragilità, chiama per nome, riconosce la diversità, cerca la relazione, dà centralità alla parola
  • storie che così ci possono insegnare ad evitare i mali che si annidano nel cuore: scoraggiarsi, soccombere, voglia di primeggiare, aver paura di cambiare, dormire, possedere Dio, appartenenza fuori di Dio, intellettualismo, portare cattive notizie...

L'incontro con Francesco, Carla, Fiore, Cesare. Franco, Ada, Gustavo delle comunità di Piossasco e Pinerolo è stato sabato 29 febbraio un momento di grande empatia e di profonda sintonia nel quale ci hanno consegnato queste prime riflessioni. F. B.