Bisogna correggere il nome
di Michele Serra
Il problema dell’Europa è il nome. Crea aspettative.
Uno
legge l’insegna, “Unione Europea”, e si aspetta di trovare quello che
c’è scritto. Invece no.
È come entrare in una panetteria e non trovare
pane, in una latteria e non trovare latte. E siccome di Europa avremmo
un disperato bisogno, proprio come del pane e del latte, ci rimaniamo
molto male. E ci viene voglia di inoltrare reclamo.
«Spettabile
Unione Europea, la evidente discrepanza tra la Vostra ragione sociale e
la Vostra effettiva attività è fonte continua di confusione e di
imbarazzo. Voi non siete quasi per niente ciò che promettete, ovvero
l’unione dei Paesi europei. Voi siete l’accrocco diffidente e litigioso
dei singoli governi dei singoli Paesi europei che cercano, ognuno, di
tirare la coperta dalla propria parte. Dev’essere questo il famoso
sovranismo del quale tanto si parla: l’olandese che fa l’olandese, il
francese che fa il francese, il tedesco che fa il tedesco, l’ungherese
che fa l’ungherese, lo svedese che fa lo svedese, l’italiano che fa
l’italiano, e nessuno che fa l’europeo, pensa in europeo, parla
l’europeo».
«Ai
sensi delle normative (europee) sulla frode in commercio, vi invitiamo a
porre rapidamente rimedio a questo increscioso equivoco, correggendo la
ingannevole insegna “Unione Europea”, e tutta la comunicazione
conseguente, e adottando un nome più fedele alla realtà delle cose,
ovvero alla vostra effettiva capacità di offerta. Si suggerisce Neuropa,
contrazione di Non Europa e allusione multilinguistica alla difficile
condizione mentale nella quale versa il continente».
La Repubblica 28/3