venerdì 6 marzo 2020

LA STRAGE DI DONNE CONTINUA

Calano gli omicidi, ma non i femminicidi Otto donne su dieci conoscevano il killer

Gli omicidi diminuiscono, ma non quelli che hanno come vittime le donne. Lo dice l’Istat che ha registrato un dato per nulla rassicurante sul fronte dei femminicidi: otto donne su dieci conoscevano il proprio assassino.
Nel 2018, secondo il nuovo rapporto sugli omicidi, se ne sono registrati in tutto 345 rispetto ai 357 dell’anno precedente. Di questi, 212 hanno interessato gli uomini e 133 le donne, che dall’11% di vittime sul totale nell’anno 1990, raggiunge il 38,6%.
Il pericolo per le donne sembra nascondersi soprattutto tra le mura domestiche. Più dell’80% nel 2018 è stata vittima di una persona che conosceva. C’è di più: la maggior parte è morta per mano del partner attuale (63 le vittime, pari al 47,4%) o quella dell’ex (7,5%). Altre 33 (24,8%) sono state uccise da un parente e solo nel 12,5% il killer è sconosciuto. Nel 6,8% dei casi si tratta di un omicidio con autore non identificato. Tra i partner, i mariti e gli ex mariti sono stati gli autori del 71,2% degli omicidi, con una percentuale in crescita rispetto al 2017 (anno che ha registrato il valore minimo, 51,9%).
La fotografia dei femminicidi scattata dall’Istituto di statistica dipinge un Nord (est e ovest) a fosche tinte, dove le donne risultano più esposte al rischio di essere uccise dal compagno, rischio che scende drasticamente al Centro (0,17%).
Le donne straniere sono più di frequente uccise dai loro partner o ex partner rispetto alle italiane (rispettivamente 60% e 53,4%) e meno da parte di altri parenti (10% per le straniere e 29,1% per le italiane), probabilmente anche a causa della generale distanza con gli altri componenti della rete familiare.
Le vittime straniere risultano essere molto più giovani: ha fino a 54 anni il 90% di loro contro il 37,4% delle italiane di questa età.

La Repubblica,6/3