LETTERA ALLA COMUNITÀ N. 102- 2020.2
di don Fredo Olivero
di don Fredo Olivero
I DIRITTI UMANI NELLA CHIESA CATTOLICA
Una riflessione durata a lungo...e non conclusa
Lo Stato Vaticano (Santa Sede) ha approvato una nuova legge fondamentale (2001) che è come la costituzione. Il primo articolo dichiara: "il Sommo Pontefice detiene i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario." Cioè è l'ultima monarchia assoluta, dove i diritti umani non sono garantiti come diritti.
Perché? Motivo teologico: il papa è leader religioso poi politico, quindi i principi normativi, i diritti umani restano in secondo piano.
Fin da Papa Gelasio (492-496) esistono due istanze mediante cui si regge questo mondo: l'autorità dei pontefici ed il potere imperiale. Nella lettera all'imperatore Anastasio conferma la dipendenza del potere reale dal potere papale.
Poi Gregorio 7° elabora la "plenitudo potestatis" del Papa e Bonifacio VIII "Dichiariamo: sottomettersi al Romano Pontefice è necessario ad ogni creatura umana per ottenere la Salvezza". (Ma questo nel Vangeli non c'è!). Perché è impossibile accettare la dichiarazione universale da parte della chiesa cattolica senza democratizzarsi al suo interno.
Quando uscì la dichiarazione universale dei diritti umani non le venne dato alcun valore (1948). Uno dei principi più radicali delle religioni è la disuguaglianza (maschi, sacerdoti, donne, semplici fedeli .... ) dove i maschi sono sempre mediatori, cioè detentori del potere di "relazionarsi direttamente con Dio".
Nel 1966 il Patto internazionale dei diritti economici, sociali e culturali dell'ONU non venne firmato perché prevedeva l'erosione della discriminazione uomo-donna.
La cultura dominante nella chiesa cattolica viene da una lettura religiosa che ha al centro il Papa come capo religioso e "non vede" le contraddizioni con il "capo di stato" (nella stessa persona); Provo ad elencare le difficoltà.
I "patti" o protocolli firmati nei 4 gruppi di convenzioni internazionali erano 103 fino a fine 1994, a cui vanno aggiunti quelli sulle donne (22.12.1995 New York), poi 1999. Diritti del bambino sul conflitto armato (New York 2000). Bambini venduti, prostituzione, pornografia (New York 2000). Contro la tortura (New York 2002). Si passa a 108 protocolli. Di tutti questi la Santa Sede ne ha firmati 13. Ed è negli ultimi posti della lista dopo Iran, Cina, Cuba, Ruanda. In particolare non ha firmato nessuna convenzione sulla soppressione della discriminazione di genere, sull'educazione e neppure quello che regola la protezione dei popoli indigeni, né sulla difesa della famiglia e del matrimonio, né contro i genocidi, crimini di guerra contro l'umanità, la soppressine della schiavitù e della pena di morte.
Però ne parla in pubblico come se li avesse firmati!
Ha invece firmato e ratificato subito il trattato CONTRO LE ARMI NUCLEARI (10.2017).
Forse vi è uno sdoppiamento di personalità. Per quali motivi? Ne elenco tre.
1. Uguaglianza uomo-donna, laico-chierico. La donna in realtà continua ad essere dipendente dal padre e dal marito e nella direzione della chiesa ha rango secondario. Il modello unico di famiglia la convenzione introdurrebbe norma di condotta pubblica contraria al controllo dell'autorità della chiesa.
2. Morale "cattolica". I moralisti tirano fuori la vecchia teoria della "legge naturale", per cui la donna è sottomessa all'uomo, vincolante per tutti.
3. Gli "interessi" della chiesa. Il Papa vuol difendere le relazioni diplomatiche con gli altri stati e fare concordati tra Stato e Chiesa (che sarebbero intralciati o impossibili senza essere uno stato!).
La chiesa può essere una potente forza "politica" anche solo per la sua autorità morale e religiosa, ma non vuole conflitti e problemi. Per questo non ha sottoscritto la convenzione contro la pena di morte che oggi è stata firmata, così come contro l'apartheid.
Il Papa (e ancora più oggi con Papa Francesco) assolve una funzione simbolica che incide fortemente sull'accettazione dei diritti umani, e questi sono difesi nei suoi scritti, ma non applicati nella chiesa. Bene, invece, l'ultimo trattato contro la proliferazione delle armi nucleari, subito firmato e ratificato (2017).
Papa Francesco è poi intervenuto per cambiare il codice di diritto canonico dicendo con chiarezza che la pena di morte è contro il Vangelo.
(continua)