A G A P E
“ Ecco il
momento favorevole ...
Il tempo di avere
uno sguardo diverso sulla vita”
Dalla
lettera ai Cor. 6,2
“Vi
esorto fratelli, a non accogliere invano la grazia di Dio, Egli dice
infatti: “Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della
salvezza ti sono venuto incontro”. Ecco ora il tempo opportuno,
ecco ora, il giorno della salvezza”.
Canto:
Este és el dia del Señor!
Este
és el tiempo de la misericordia!
Lettura
della realtà
“Una
parola “inopportuna”. Da due giorni mi torna in mente l’omelia
del Vescovo di Milano nella prima domenica di Quaresima, nel Duomo a
porte chiuse, dentro la città deserta. Ci viene rivolta oggi una
parola che suona inopportuna. Risuona una di quelle parole che
possono mettere di malumore, come un intervento maldestro, come un
richiamo che sconcerta, sembra venire da chi non comprende la
situazione. E la parola inopportuna è quella di Paolo: “Ecco ora
il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza”.
Inopportuno davvero, parrebbe, in una metropoli spaventata per la
salute e per la crisi economica in cui teme inevitabilmente di
cadere, andare a dire, con Paolo,”ecco il momento favorevole”. Ma
il vescovo di Milano ha ribadito: “Ecco il momento per cercare Dio.
Per essere liberi, per cercare la riconciliazione, per praticare il
buon vicinato, per spezzare il pane con l’affamato, per farsi
vicini a coloro dai quali tutti si allontanano”. Umanamente pare un
mondo alla rovescia quello cui richiama il vescovo. Talmente
paradossale quel richiamo, che forse anche noi credenti alcuni non
hanno capito, o non hanno voluto capire. Eppure, quel “momento
favorevole” è ancora più grande”.
(Marina Corradi)
Canto:
Este és el dia del Señor!
Este
és el tiempo de la misericordia!
“Perché
basterebbe allargare appena lo sguardo dai titoli sul coronavirus che
monopolizzano Tv e Web in questo momento, pure grave, per vedere
quanto di assolutamente drammatico sta succedendo nello stesso
momento ai bordi dell’Europa. Dove decine di migliaia di profughi
afghani, siriani, somali assediano il confine della Turchia e Grecia,
o approdano disperati all’isola di Lesbo. La Turchia di Erdogan li
ha lasciati andare e loro si sono catapultati ciecamente verso la
grande speranza, l’Europa. E lì si vedono respinti a lacrimogeni
dai soldati greci, e picchiati coi bastoni sui gommoni. Per
scoraggiarli i militari sparano in aria e in acqua, o con le
motovedette provocano onde che sbilanciano le barche stracariche. Un
bambino di 6 anni, siriano, è annegato così, un ragazzo di 22 anni
è morto nei respingimenti. Un disastro umanitario dovuto ai calcoli
di Erdogan e alla politica inane dell’Europa. Questa volta non sono
barconi in ordine sparso nel Mediterraneo, né piccoli drappelli di
fuggiaschi. Questa volta sono migliaia di uomini, donne e bambini!”.
(Marina Corradi)
Canto
Solo
le pido a Dios,
que
el dolor no me sea indiferente
que
la reseca muerte no me encuentre
vacio
y solo sin haber hecho lo suficiente.
Solo
le pido a Dios
que
el futuro no me sea indiferente
desahuciado
esta el que tiene que marchar
a
vivir una cultura diferente.
Solo
le pido a Dios
que
la guerra no me sea indiferente
ès
un monstruo grande y pisa fuerte
toda
la pobre inocencia de la gente.
“Guardate...
quelle tende nel fango, i falò per scaldarci, le vedove circondate
dai bambini che cominciano a morire per il freddo delle notti
all’aperto; quella crociata di miserabili spinti come pedine dal
governo turco contro le frontiere dì Europa.
Tutte
Occorre
che torniamo capaci di guardare oltre i nostri soli interessi: a chi
soffre vicino e anche lontano, a quelli che rischiano la morte con i
loro bambini”. (Dall’Avvenire”)
“Tocca
a noi tenere alto lo sguardo. È una quotidianità silenziosa,
quella di questi giorni, che sta mettendo a dura prova le nostre
certezze, cambiando le nostre abitudini.
Papa
Francesco ci invita ad alzare lo sguardo per incontrare la realtà
dell’altro, la stessa che in questi giorni fatichiamo a scorgere
in tutta la sua fragilità. Il nostro deve essere uno sguardo
attento e non distratto che sa cogliere il dolore dell’altro.
Dovremmo continuare a lasciarci interpellare dallo sguardo di chi è
nel dolore e dovremmo non lasciarci sfuggire la possibilità di
essere, anche da casa nostra, generatori di speranza”. (Martina
Sardo)
Canto:
Este és el dia del Señor!
Este és el tiempo de la misericordia!
È
il tempo favorevole per rivedere il nostro approccio alla vita
“È
un tempo strano, dominato dalla paura per un nemico invisibile. Ma
il coronavirus può diventare positivo se riusciamo a cogliervi
l’appello a un vivere e a un vivere insieme, intessuto nelle trame
della vita e della morte, dell’amore di sé e dell’amore
dell’altro. Cogliamo la sfida di questo momento. Torniamo a
imparare che si vive con pienezza se si accetta la sfida
dell’alterità e la necessaria trasformazione del limite.
Canto:
Este és el dia del Señor!
Este és el tiempo de la misericordia!
Il
“non toccarsi”, “stare a distanza” può diventare
l’occasione per riscoprire la centralità del guardarsi. Torni lo
sguardo a essere il “tocco” che salva, che crea incontro! E
forse il tocco degli occhi possiede un’intensità ed esige una
distensione temporale che non conoscevamo o che avevamo forse
dimenticato. Ci viene detto che per vivere è necessario restare a
casa. Non più correre, non più dimorare. Scoprire il dilatare di
questo verbo: lo stare vicino dei figli con i genitori, dei
fratelli, dei partner. Il condividere i pasti insieme.
Possiamo
trasformare questo momento in opportunità. Non abbiamo avuto il
tempo di imparare che ogni limitazione richiede la capacità di
trasformarci. Torniamo a imparare a vivere con pienezza”. Giuseppe
Matarazzo)
Tutte
:
“E
c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano. Forse ci sono
doni”. Mariangela Gualtieri)
(Due
persone)
- È
tempo di riscoprire la responsabilità personale e collettiva
davanti al bene comune.
- Ci
scopriamo oggi vulnerabili, fragili, inermi di fronte a un “nemico”
che non vediamo.
- La
comunità si scopre unita in modalità nuove e diverse, creative di
gesti di solidarietà.
- È
tempo di rinnovare, o risuscitare i rapporti in famiglia cancellati
dal tanto fare e
dall’avere poco tempo per l’altro.
- È
tempo di scoprire la ricchezza della lettura, del silenzio, del
riposo.
Canto
Guarda dentro la vita
che vivi Guarda dentro il male che esiste
scendi nel cuore di ogni
realtà scruta il bene che abita ovunque
e vedrai cose che occhio
mai vide allor vedrai la giustizia e la pace
né mai ha udito
orecchio d’alcuno. abbracciarsi e tenersi per mano.
Guarda dentro il dolore
del mondo Guarda dentro la notte e vedrai
vedrai da dove proviene
la gioia come nasce l’aurora di luce.
e guarda oltre il potere
che opprime Guarda ben oltre a ciò che si vede
di
libertà i semi vedrai matura già La nuova creazione
“Anche noi, mentre
eravamo così un po’ incerte e sconcertate di fronte alla
quaresima, la vita ci ha risposto naturalmente offrendoci un tempo
opportuno, ponendoci davanti una difficoltà imprevista. È stato
chiaro che la quaresima ci offre di accogliere e non solo accogliere
ma anche di assumere le prove che la vita ci manda a tutti livelli:
piccoli e grandi, dentro e fuori di casa. E di assumerli con la
coscienza che sotto gli avvenimenti umani c’è sempre nascosta
l’azione di Dio. E questo naturalmente richiede purificazione
della nostra disponibilità”. (Lelena)
Tutte
“Nella vita c’è la
prova della speranza, c’è la prova della fede, c’è la prova
dell’amore. la vita ci offre continuamente l’opportunità di
assumere queste prove di speranza, di fede, di amore che sono le
prove più importanti della vita”. (Giuseppe Florio)
“I misteri della vita
sono profondi, sono infiniti, sono come delle gallerie oscure che
sono Dio, nelle quali noi ci inoltriamo, vivendo perché la vita
serve a camminare e non a star fermi davanti alla bocca della
galleria dicendo: c’è una galleria. Bisogna inoltrarsi dentro,
provare, scoprire nel buio, nella notte e poi anticipare la fine”.
(Lelena)
Tutte
“Se entriamo in
questo tunnel buio con la forza dell’amore, all’improvviso si
accende alla luce. Chi vive nell’amore compie questo tragitto: dal
nulla al tutto, dal buio alla luce”.
(Balducci)
“La luce chiede
accoglienza, disponibilità, apertura, cura e attenzione. La luce va
percepita lentamente. Non dice tutto in una volta, non abbaglia di
colpo, centellinando gli aspetti straordinari e la speranza in essi
fondata”. (Marcello Farina)
Invocazione:
Luz que te entregas, luz
que te niegas
a tu busca va el pueblo
de noche, ilumina sus sendas.
La purificazione
della quaresima significa accogliere la vita e renderla più bella,
più armoniosa e più fraterna. Come rendere possibile tutto questo?
“Dove ci spinge il
vento di questa domanda? Forse ci porterà semplicemente a
comprendere la vita umana come possibilità di Dio. Sì, questa
vita, che così fatichiamo ad abbracciare, accettare o capire.
Questa vita che è esaltante come una danza senza fine e al tempo
stesso è luogo di fragilità, contraddizione e dolore. Questa vita,
che è così in transito fra direzioni opposte, è il bersaglio
dello sguardo di Dio. Proprio questa vita che noi costruiamo giorno
dopo giorno, che resiste all’astratto e si lascia vedere meglio
nel concreto: in gesti piccoli e grandi, in opere di ampio respiro o
nel minuscolo sillabario dei giorni. Questa vita che si quantifica e
si misura, ma per rimanere indecifrabile, è il luogo di Dio”.
(José Tolentino de Mendonça)
Canto: Os fatos
da vida
Os fatos da vida com
tudo o que tem
são uma pintura rasgada
prá mim
toda ela desfeita em
muitos pedaços
confusa, sem nexo, sem
muito sentido:
desfigurou-se o rosto
que nela se via.
Já estava rasgada
quando nasci,
não conheço o rosto
pois nunca o vi,
mas sei que esiste, pois
vejo seus traços
rasgados, perdidos,
naqueles pedaços:
era lindo, tão lindo,
que saudades me vem.
Eu vou recompor esta
vida rasgada
e ver este rosto que
tanto me atrai
às vezes, parece que já
vou conseguindo
já o devo ter visto não
sei onde mais
mas mal se define, logo
se esvai.
Procuro o pedaço que
ainda me falta
para ver este rosto que
fala prá nós
não consegui
encontrá-lo
na vida que vivo
mas sinto que um dia vou
consegui-lo
e sei que será um dia
feliz.
E vai ser um dia em que
vou encontrar
a chave da vida, o
sentido das coisas
pois
vou encontrar Alguém muito amigo
que
vai revelar de vez quem nós somos
vou ver este rosto que
tanto me atrai.
Stamani davanti a Dio
credevo di capire momento per momento il mistero di questa vita, non
fatta per la morte ma per la risurrezione, affinché potesse
guardare, amare tutte le cose del mondo con occhi luminosi.
(2 cori )
- “Liberaci, Signore, da ogni arida pretesa della mente e del cuore, di voler capire e spiegare ogni cosa e tutto.
- Donaci lo stupore dinanzi al Tuo mistero, la fedeltà nell’inconoscenza.
- Conduci la nostra intelligenza illuminata dal Tuo Spirito, sui sentieri dove Tu ti riveli.
- Da’ a noi occhi limpidi per contemplarti oltre ogni apparenza e un umile cuore per lasciarci trasformare da Te e da ogni cosa o evento in cui Tu ti celi.
- Donaci, Padre, soprattutto di stupirci di fronte agli eventi unici e irripetibili che Tu compi per noi lungo la vita”. (Bruno Forte)
“Accetta dunque, la
vita concreta con le sue piccole luci e il suo vasto cerchio d’ombra,
con le lodi e il biasimo, con l’onore e il disonore, con la
ricchezza e la povertà, con il riposo e la stanchezza che
l’accompagnano. Accetta la vita sempre e comunque anche quando
chiede alle tue possibilità lo sforzo supremo. Accetta e adempi i
compiti che ti vengono assegnati da Dio: scendere nel mondo per
lottare e combattere, per soffrire e amare, per sperare insieme a
tutti, nonostante tutto”. (G. Vannucci)
Invito al gesto
Facciamo silenzio,
ascoltiamo la vita che ci abita e che tutto avvolge. Accogliamo con
dolcezza, senza fretta il suo mistero, accettandone tutti i limiti,
abbandonandoci al Mistero più grande della vita donataci da Dio.
Gesto : In
silenzio tenere le mani aperte come accoglienza
Partecipazione della
comunità
Memoriale
“Celebrare è poter
dire: Sì e Amen alla vita. Nell’Agape tutto si trasfigura, perché
tutto diventa simbolo e sacramento. Nell’Agape viviamo quello che
la storia ci nega concretamente. Per questo l’ Agape possiede un
innegabile carattere anticipatore. In esso cantiamo già la
liberazione, ci sentiamo già a tavola con Dio, quali figli e figlie
nella casa paterna. Nell’ Agape è come se tutto arrivasse al suo
culmine e alla sua convergenza: il segno e la realtà, il mondo e
Dio”. (Balducci)
Tutte
Gesù con la sua vita e
la sua opera ci ha lasciato un segno di questa promessa del Regno.
Egli seduto a mensa con i
dodici, prese del pane, lo spezzò, ne porse a tutti e disse: “Questo
è il mio corpo offerto per voi, la mia vita data perchè tutti
abbiano la vita”.
Poi prese nelle sue mani
la coppa del vino, rese grazie al Padre, la porse ai suoi discepoli
e disse: “Prendete e bevetene tutti per liberare il mondo da ogni
schiavitù. Fate questo per non dimenticarvi di me”.
Condivisione
Ringraziamento
“Mi piace ringraziare
Dio per tutto quello che mi dà, ed è sempre così tanto che non ho
parole per descriverlo. Eppure sento che devo ringraziarlo allo
stesso modo anche per quello che non mi dà, per le cose che
sarebbero belle e che non ho avuto, persino per quelle che ho chiesto
e desiderato molto, ma che non mi sono capitate. Il fatto di non
averle ricevute, mi ha costretto a trovare forze che non sapevo di
avere e, in un certo modo, mi ha permesso di essere quella che sono”.
(Dal libro: “Liberiamo il tempo”)
Tutte
“Ho chiesto a Dio la
ricchezza per essere felice e lui mi ha dato la povertà perché
imparassi la saggezza. Ho chiesto di tutto per godere la vita e lui
mi ha dato la vita per godere di tutto. Non ho avuto nulla di quello
che avevo chiesto ma ho avuto tutto quello che avevo sperato”.
Inno (cantato)
Dio d’amore, o fonte di gioia,
vogliamo offrirti un inno
di grazie;
nulla chiediamo se non di
cantare,
lodarti in nome di ogni
creatura.
Sei tu la vita e vita è
luce,
tutte le cose continui a
creare,
e formi l’uomo a tua
somiglianza,
l’uomo che è il volto
del tuo mistero.
L’occhio
tuo fondo gli hai posto nel cuore
perché egli scopra le
tue meraviglie
e
sempre celebri il santo tuo nome,
la tua
bellezza narrando nel canto.
A lui affidi i cieli e la
terra,
gli
apri i segreti del tuo universo,
con
lui agisci nell’unico amore
e
porti avanti con lui il creato.