Come si fa breccia?
Derio Olivero
L'Eco del Chisone
29/2
Sto
tornando da Verona. Avevo una relazione per un ciclo di serate
culturali. Questa mattina in attesa del treno, don Antonio, grande
conoscitore d'arte, mi ha fatto visitare un vero gioiello: un luogo di
culto antichissimo (inizio IV secolo, forse pre costantiniano). Due sale
sotterranee costruite accanto a un canale d'acqua che sgorga da una
vicina sorgente. Un luogo di ritrovo dei primi cristiani, forse un luogo
per il battesimo.
In
silenzio ascoltiamo l'acqua che scorre. Alle pareti immagini di rara
bellezza tornate alla luce nei recenti restauri. Scene che esprimono la
forza vitale del cristianesimo. Resto folgorato. Da quelle immagini
emerge un grido, un sussurro, una voce che arriva da lontano e si
associa allo scroscio dell'acqua. Dice: "Derio, il cristianesimo per noi
è vitale e fresco come l'acqua che ti scorre accanto!" Che meraviglia!
Li sottoterra mi sento avvolto da migliaia di credenti che, nei secoli,
hanno sentito e professato la bellezza del cristianesimo. Mi unisco al
loro grido, mi immergo nel loro abbraccio e dico anch'io: "La nostra
fede è acqua rigenerante" . Spesso, oggi, non vediamo più l'acqua, ma
solo i canali secchi. Canali pieni di sabbia, di polvere.
Li scorreva
l'acqua, li si sono dissetati milioni di uomini e di donne. Ed ora
restano "a bocca asciutta" magari cercano acqua altrove. Perché ogni
uomo, ogni cucciolo d'uomo è assetato di senso, di compimento, di
affetto, di conforto, di speranza. E non sempre la nostra Chiesa è
capace ad offrire acqua fresca. Di questo devo chiedere perdono,
dobbiamo chiedere perdono. E lavorare per ripulire i canali affinché
torni a scorrere l'acqua del Vangelo.
Ecco
il senso della Quaresima. Un tempo per pulire i canali, per ritrovare
appunto un tempo per dire a noi stessi: "Cal'è acqua per vivere!".
Tutti abbiamo bisogno di trovare un senso ai nostri giorni: al lavoro,
alle fatiche, alle cose, alle ferite, ai bisogni. Un gusto che riaccenda
la passione per la vita. Un bicchiere d'acqua fresca che doni forza
alla nostra corsa. Una breccia, che doni prospettiva agli nostri giorni.
Proprio come diceva Thomas Mann: "In fondo non c'è al mondo che un solo
problema ed è questo: come si fa breccia? Come si spezza la crisalide e
si diventa farfalla?". Fare breccia dentro le cose, per riscoprire una
presenza che le rende preziose: un prato, una montagna, la propria casa,
il luogo di lavoro, la piazza del paese, l'ospedale. Oggi ero lì a
pochi metri sottoterra. Ritornato in superficie e mi sono detto: "Qui
sotto c'è una meraviglia che non si vede e pure e lì a pochi metri".
Spesso ci fermiamo alla superficie delle cose, degli eventi, delle
persone. Se aguzzassimo lo sguardo potremmo scoprire un tesoro
nascosto: il Risorto. Lì al lavoro per aprire una breccia al nostro
orizzonte e renderci il futuro ancora desiderabile. Proprio questo è il
cristianesimo: una presenza che ti permette di passare da crisalide a
farfalla. Buona Quaresima.