domenica 22 marzo 2020

VICINI ANCHE NELLA LONTANANZA

In tempi di coronavirus una maestra appassionata dei suoi alunni/e e del suo lavoro mantiene i contatti con la sua classe anche in questo modo:

Lettera ai ragazzi e alle ragazze della V A

Carissimi ragazzi e ragazze, oggi la nostalgia di voi si è fatta sentire più del solito, allora ho deciso di scrivervi. Soltanto l'idea di mettermi a parlarvi, mi ha resa più serena.
Di voi mi manca tutto, proprio tutto: i sorrisi, gli abbracci, le risate, le chiacchiere, anche le volte in cui vi imploravo di tacere!!! Mi mancano le vostre richieste d'aiuto, per poter continuare un'attività, i silenzi proficui e attenti che riuscivamo ad ottenere nei momenti di lavoro, la vostra disponibilità e attenzione nei confronti delle maestre e dei compagni...mi mancano persino i vostri litigi!!! Mi mancano i vostri slanci di generosità e la festa che mi avete riservato per i miei sessant'anni. Mi manca il leggervi un libro, l'attenzione che ponete nell'ascoltarmi e lo stupore che riempie i vostri occhi!!
Ora, come in un flash, le immagini si rincorrono, si accavallano e prendono forma...passo in rassegna i vostri volti e... la nostalgia torna a farsi sentire.
Eppure è il momento di restare a casa e salvaguardare la nostra salute e quella degli altri. Siamo così vicini, eppure distanti, così ho fatto mia questa definizione: COVID “COME VITE DISTANTI”...sì, questo esserino, così lo definisco, tanto piccolo da non poter essere visto a occhio nudo, ha allontanato le nostre vite da quelle degli altri, ha stravolto le nostre sicurezze, le nostre certezze e le nostre vite! Ci ha rubato la quotidianità del nostro essere e tutto ciò che prima era normalità, ora è divenuto straordinarietà!!!
Cari ragazzi e ragazze, non a caso ho usato questo termine, perché questo terribile momento, che stiamo vivendo, vi ha fatti all'improvviso maturare, vi ha resi fortemente responsabili e vi ha fatti crescere nella consapevolezza che, quando tutto sarà finito, avremo capito, anche noi adulti, che non serve correre per avere, che non sono le cose, di cui ci attorniamo, che ci rendono felici...non è questo che vogliamo, o perlomeno non è solo questo.... ciò che ci manca sono le piccole cose, i gesti quotidiani, gli affetti più cari, gli amici e, nel nostro caso, la scuola, il confronto, il crescere insieme.
Ed ora torno ad essere la solita maestra, che ama la sua professione, e, quindi, non posso non ricordarvi che oggi è l'anniversario dello Stato Italiano: sono trascorsi ben 159 anni da quando nel 1861 il re Vittorio Emanuele II di Savoia proclamò la nascita del Regno d'Italia. In questi giorni, come non mai, ci sentiamo uniti, adottando, nei nostri comportamenti, quel senso civico che dovrà diventare parte integrante del nostro modo di porci, nei confronti degli altri.
Spero che abbiate voglia di dedicarvi, ora che siete a casa, al “tinkering”, qualcuno sa di cosa parlo? E' anche questo un modo di lavorare o meglio di armeggiare con le mani. Vi starete chiedendo in cosa consista... si tratta di “pensare con le mani”, cioè di recuperare degli oggetti che avete in casa e trasformarli, oppure crearne degli altri, con il materiale che trovate in casa. Volete provare a creare qualcosa che porterete a scuola e a cui potete dare un nome? Ricordate, ad esempio, quella palla fatta di elastici che proprio tu, Gabriel, avevi eseguito con grande maestria? Si tratta di cose semplici che tutti riuscite a realizzare, anche questo è un modo di passare il tempo!!!
Mi aspetto di ricevere delle mail da tutti voi. Ci teniamo in contatto, così le nostre vite distanti si avvicinano un po'!!
Vi voglio bene!
La vostra maestra
17 marzo2020