Celebrazione di PASQUA
IL TEMPO DEL PASSAGGIO AD UNA NUOVA VITA
Signore
ho il mio ardente desiderio
di guarigione,
di perdono,
di amore,
il mio ardente desiderio
di un nuovo inizio.
Dammi la grazia
della fiducia,
dammi la certezza
che tu mi guardi,
fammi sentire
la tua parola
nel profondo del cuore
e fammi credere
ad essa
Anselm Grun (priore abbazia Munsterschwarzach)
Letture bibliche
Giovanni 20, 11-18 Maria Maddalena e Gesù¹
Lettura biblica dal Vangelo di Giovanni cap: 20,1-18
1 Il
primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di
mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta
dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro
discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il
Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3 Pietro allora
uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4 Correvano
insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e
giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non
entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel
sepolcro e osservò i teli posati là, 7 e il sudario – che era stato sul
suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
8 Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al
sepolcro, e vide e credette. 9 Infatti non avevano ancora compreso la
Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 10 I discepoli
perciò se ne tornarono di nuovo a casa. 11 Maria invece stava
all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò
verso il sepolcro 12 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno
dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo
di Gesù. 13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro:
«Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14 Detto
questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse
Gesù. 15 Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella,
pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se
l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo».
16 Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico:
«Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». 17 Gesù le disse: «Non mi
trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei
fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro”». 18 Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto
il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Questo brano lo abbiamo letto tante volte, ma ogni volta in me suscita emozioni nuove..
Il
Vangelo di Giovanni è l’ultimo ed è stato scritto verso l’anno 100,
quindi dopo almeno due generazioni dalla morte di Gesù. In tutto il
Vangelo Gesù viene presentato in modo glorioso.
Storicamente
sappiamo che il corpo di Gesù, come quello di ogni persona, sarà
marcito nella sua tomba, anzi Franco ci ha raccontato che probabilmente,
come accadeva per i corpi dei crocifissi, non avrà avuto neanche una
sepoltura…
Il
racconto della sua sepoltura da parte di Giovanni di Arimatea è un fatto
raccontato dalle prime comunità per darci un insegnamento, non per
descrivere un fatto storico.
Questo
racconto è stato costruito per raccontarci, come avevano fatto altri
racconti di apparizioni di Gesù, cosa accade pian piano nel cuore dei
discepoli e delle discepole dopo la morte di Gesù
Dopo
la morte del profeta di Nazareth ci sarà voluto un po’ di tempo prima
che il gruppo si ricostituisse, prendesse a rincontrarsi e a spezzare il
pane. I Vangeli ci raccontano degli episodi di apparizioni, pensiamo a
quello dei discepoli di Emmaus, che vanno letti con il cuore della fede,
non come se fossero una cronaca. In mille modi gli evangelisti vogliono
raccontarci come hanno preso coscienza che Dio aveva risorto Gesù e che
era vivo presso il Padre.
Dopo questa premessa torniamo a questo racconto.
Il
personaggio principale è Maria Maddalena che certamente avrà avuto un
ruolo importante nella vita di Gesù e delle prime Comunità se viene
dedicato a lei tutto questo spazio, in un Vangelo scritto da uomini…
La
scena si svolge pressapoco così: Maria va al sepolcro, non trova il
corpo di Gesù e torna dai discepoli, insieme tornano alla tomba. I
discepoli se ne vanno, ma Maria resta a piangere e non si rassegna.
Riconosce Gesù quando lui la chiama per nome. Maria sente la sua voce, si sente riconosciuta dal suo Maestro.
Tutto questo sarà avvenuto nel cuore di Maria nel tempo, qui ci viene narrato come un’apparizione fisica.
Chissà
quale sarà stata la sua sofferenza, aver perso colui che aveva dato un
senso alla sua vita, colui che aveva tanto amato. Nel cuore di Maria
dopo la morte di Gesù sarà arrivata la notte più nera, ma pian piano la
luce sarà entrata nel suo cuore. Credo che Maria avrà maturato il fatto
di farsi promotrice di riunire tutti coloro che con lei avevano seguito
Gesù. Come se si fosse sentita chiamare dal suo maestro:” Maria, ora
tocca a te!!”
La Pasqua di quest’anno è davvero particolare, chiusi nelle nostre case..viviamo isolati da tutti e da tutto.
Ma
credo profondamente che ciascuno e ciascuna di noi debba sentirsi
chiamare per nome e, come Maria, mettersi in moto con quello che può e
come può.
Tocca a
ciascuno di noi portare avanti il messaggio di Gesù, le sue scelte di
vita, portare un po’ di Risurrezione, di Speranza anche quando sembra
che le tenebre ci avvolgano.
Mai
come in questi giorni il messaggio della Pasqua, cioè che Dio non ci
abbandona nella morte è più che mai attuale. Nella morte non solo
fisica, ma anche spirituale, quando non vediamo via di uscita, quando
non vediamo luce in fondo al tunnel.
Bene in questi momenti pensiamo all’immagine della tomba vuota, della pietra che è stata tolta per ridare spazio alla VITA.
Nel Vangelo il terzo giorno è il giorno in cui Dio agisce.
Non smettiamo di fare come Maria e abbandoniamoci alla fiducia dell’azione di Dio che non ci abbandona mai.
Luca 24, 28-31 I discepoli di Emmaus
Brevi riflessioni.
Scrivo
questi pensieri influenzata chiaramente dalla situazione attuale che
stiamo vivendo. Una modalità di vita improvvisamente stravolta da un
piccolo virus che tanto può² sui nostri corpi. Corpi fragili, che non
possiamo dominare completamente, corpi che ora non si possono toccare,
non incontrare.
Maria di Magdala piange perché non trova più¹ il corpo del suo amato Gesù¹. Un corpo sparito!
Ma un uomo che lei non riconosce le chiede perché piange? E lei parla del corpo del suo amato che più¹ non trova.
Ma
lui la chiama per nome e lei allora lo riconosce: chiamiamoci per nome
per riconoscerci sempre, anche quando sembra che noi non siamo
presenti.
E poi le viene assegnato il grande compito dell’annuncio: dire a tutti gli altri che lui è tornato ma per andare dal Padre.
La
storia misogina seppellirà l’importanza di questo compito assegnato ad
una donna: ma lei ha potuto riconoscerlo perché profondo era il
rapporto tra di loro.
Rapporti profondi per trovare le radici della nostra fede.
Una situazione di dolore profondo che può trasformarsi in liberazione: dalla morte alla resurrezione.
E
poi c’è la strada, il cammino, i discepoli che si accompagnano con uno
sconosciuto verso Emmaus: si arriva al tramonto, quando il calar del
giorno provoca un senso di tristezza. E quindi chiedono al viandante di
rimanere, perché si sta facendo sera.
Quindi la cena con la preghiera di benedizione e gli occhi si aprono: ecco il maestro, ecco Gesù finalmente riconosciuto.
Nel
cammino , sulla strada è importante accompagnarsi, prendersi cura di
chi procede con noi e fermarsi per la cena insieme: condividere, mettere
insieme anche nel momento della tristezza e della malinconia, come al
tramonto.
Riconoscere il profeta, dai gesti, dalle parole e correre ad annunciarlo.
PREGHIERA PER LA CONDIVISIONE DEL PANE E DEL VINO
Gesù festeggia Pesach con gli amici e le amiche, come da tradizione ebraica.
Si ricorda il passaggio, la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù.
Si condividono i pani azzimi, le erbe amare ed il vino.
Non
sappiamo quale consapevolezza avesse Gesù di una sua fine imminente,
lui che diventerà vittima della politica sacerdotale ebraica e degli
interessi degli oppressori romani, in quella cena condivise il pane e
chiese che il gesto fosse un ricordo, da ripetere per non dimenticare
che il pane è fondamento della vita e va condiviso.
E
poi con il vino, liquido, rosso assimilabile al sangue ma certamente
anche segno di convivialità e di allegria, propose di berlo insieme per
non dimenticare.
Anche noi ora procediamo con questo gesto simbolico di ricordo e condivisione.
PREGHIERE CONDIVISE
PADRE NOSTRO
BENEDIZIONE FINALE
Andate con Maria di Magdala
Si ridesta il giorno
La vostra disperazione
si trasformerà in comprensione,
la vostra tristezza in coraggio,
la vostra ansia in amore.
Amen