UNA DIFFICILE E LENTA RISURREZIONE PASQUALE 2020
Carissimi parrocchiane e parrocchiani, amiche e amici tutti, cristiani o diversamente
credenti, a poche ore dalla celebrazione della Pasqua, vi raggiungo per un augurio
semplice e cordiale. Ho viaggiato molto in questi due mesi costretto a casa, ho percorso
tantissime volte le identiche strade passando davanti alle vostre abitazioni
immaginando e ricordando il vissuto delle tante persone di ieri e di oggi. Sono andato
anche fuori dai confini del territorio, in paesi lontani ove con parenti e amici viviamo la
comunione e l’amicizia. Ci siamo raggiunti virtualmente, a volte con telefonate o con
scritti per informarci ed esprimere la nostra vicinanza e partecipazione condividendo il
nostro sentire. Non è mancata la preghiera a sostegno di quanti sono stati o sono
segnati da piccole o grandi croci, per quanti anziani o ancora ammalati guardano al
domani con speranza certa di un futuro meno crudele. Noi e l’intera umanità è
attraversata da questa durissima, e credo non del tutto inaspettata, pandemia. Ci
accomuni la stessa fragilità e la stessa collaborazione responsabile per poter quanto
prima riprendere una vita possibilmente più normale e meno competitiva di come ci
eravamo abituati e in parte costretti.
Ho ricordato e ricordo i vostri e i nostri cari. E con poche e semplici parole auguro a voi
singolarmente, ai vostri familiari, amici e vicini di casa una Pasqua di Risurrezione che
coinvolga ciascuno nel sognare e voler creare relazioni radicalmente nuove.
Ai ragazzi e ai genitori un invito a non aver paura dei cambiamenti, ma a trasformarli
in opportunità incominciando a sognare anche un cammino nuovo per vivere la fede.
Nell’attesa di poterci reincontrare presto e di volerci raccontare come abbiamo vissuto
questo isolamento forzato e creativo, vi saluto con un abbraccio e un saluto fecondo per
chi ne ha più bisogno.
don Mario Marchiori, parroco