lunedì 6 aprile 2020

RIFLESSIONE DI "NOI SIAMO CHIESA"

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Coronavirus: una sfida e un’occasione per la vita della Chiesa

“Noi Siamo Chiesa”, nel documento allegato, ha raccolto le sue riflessioni sulla situazione attuale a partire dalla constatazione della fragilità del genere umano e della assoluta necessità di adeguati poteri pubblici di intervento a livello locale e mondiale. 

Tutti siamo interdipendenti. Le chiusure sovraniste mostrano il loro vuoto di prospettiva. Il movimento di consenso e di solidarietà in atto non può nascondere quante ampie siano le aree di sofferenza presenti nel nostro paese, che sono sempre ben minori dalle devastazioni già in atto o prossime nei paesi poveri del mondo. Le forti restrizioni dei diritti in corso presentano il rischio di continuare oltre l’emergenza, la vigilanza dovrà essere rigorosa. L’esclusione dei famigliari dal capezzale dei malati è fatto penoso e ci si chiede se non è possibile prevedere eccezioni in casi specifici che siano garantiti per quanto riguarda i rischi di contagio.
L’assenza dei riti può essere l’occasione perché ci sia un nuovo protagonismo del Popolo di Dio nella ricerca di come pregare che prenda atto dei limiti del monopolio del clero nella gestione della vita comunitaria. Le messe online, fotocopia di quelle tradizionali e pure inevitabili, mettono a nudo quanto l’assemblea sia elemento costitutivo della celebrazione eucaristica. Il documento continua parlando di “sacramentalità di base” per indicare la possibilità di modalità nuove della vita di fede (benedizione dei malati, e di particolari momenti della vita famigliare o individuale, riconciliazione, preghiere ecumeniche…) che siano bene studiate e praticate e perché possano poi essere proposte alla normale vita ecclesiale.
Quanto alla tradizionale religiosità popolare, che nel nostro paese è ben presente in situazioni di emergenza, si dice che le sue manifestazioni “da una parte devono essere pensate e vissute senza leggere in modo distorto il rapporto tra la storia dell’uomo e la presenza di Dio nella storia, dall’altra devono essere profondamente rivisitate, alla luce del Concilio, nella linea dei tentativi della Liturgia di confrontarsi con le sfide del mondo contemporaneo”.
Il documento si conclude affermando che “forse potrà essere possibile un nuovo orientamento della vita associata, nuovi obiettivi di fondo”, una più equa distribuzione delle risorse con un ruolo importante dell’Unione Europea ed “una nuova consapevolezza della necessità di un forte intervento di governo a livello mondiale fondato sull’etica globale di cui parla Hans Küng”.

Roma, 5 aprile 2020                                                                      NOI SIAMO CHIESA