LE PAROLE PER DIRLO
"IL VANGELO È L'AVVENIRE DELL'UMANO" (D. COLLIN)
di DERIO OLIVERO Vescovo di Pinerolo
Oggi sono stato folgorato dal titolo di un libro: "Il cristianesimo non esiste ancora". Domani vado a comprarlo. È proprio vero: il cristianesimo è davanti a noi, non alle nostre spalle. Che tristezza vedere tanti cristiani che vivono di nostalgia! Per loro il cristianesimo è una "Cosa del passato". Attaccati ad "una" delle forme del cristianesimo, quella che hanno incontrato da ragazzi. Lo so, li capisco. Tutti siamo affezionati alla nostra infanzia e alla nostra gioventù: erano tempi "magici". I giochi, i profumi delle minestre di mamma o dei suoi gnocchi alla panna, le scorribande con gli amici, i primi innamoramenti, la voglia di cambiare il mondo, i sogni per rivoluzionare la società, le notti passate attorno ad una bottiglia di vino a progettare il futuro. Anch'io sono affezionato a quel tempo, che con il passare degli anni sto mitizzando, come tutti. In quel tempo ci sta anche la prima comunione" e le esperienze giovanili in parrocchia. Il rischio (per me e per tutti) è pensare che quella fosse la vera società e la vera Chiesa. Ma non è così. Difendere quella forma di Chiesa è solo un modo per difendere se stessi. Non è questa la Tradizione. La Chiesa non ha 50 anni, neppure 100, neppure 200. Ha duemila anni. Essere fedeli alla tradizione significa essere consapevoli che la forma della Chiesa è cambiata decine di volte. Essere fedeli alla tradizione significa sapere che la Chiesa è sempre in trasformazione.
Qual è la Chiesa vera? Quella dei Padri, quella del Medio Evo, quella di Trento, quella della lotta antimodernista? Io sono un innamorato della Tradizione, cioè della capacità della Chiesa di trasformarsi e rinnovarsi. Il vero "difensore della tradizione" è colui che prova a cambiare. Gli altri sono solo dei cultori della cenere, degli adoratori dei musei. Uomini e donne con lo sguardo corto, incapaci di guardare la storia oltre la propria esperienza fatta da bambini. Spesso attaccati ad un'immagine "parziale" di Chiesa, che difendono come un trofeo, un simulacro, una coppa. E con violenza attaccano tutti coloro che provano a dire: "Amico, in mano non hai la Verità, ma un piccolo riflesso della Verità, una forma storica". Perché da sempre è così: chi difende se stesso diventa violento; chi non ha ragioni valide da difendere compensa la sua mancanza di ragioni con la violenza. Per fortuna sono un cristiano, cioè un piccolo uomo, fragile, limitato, ma con una fortuna enorme: Gesù Cristo è morto per liberarmi, per aiutarmi ancora a credere alla libertà, che si compirà nella vita eterna. Trionfo di libertà e fraternità. Azzeramento della violenza e dell'egoismo dispotico. Per questo continuo a lottare per questa fede. Consapevole che "il cristianesimo vero non esiste ancora". Sono felice di dedicare la vita a qualcosa di grande, che mi sta davanti. Talmente grande che, anche nella nostra epoca, non raggiungeremo; ma la sua ricerca riempie di senso il nostro cammino. Per questo il cristianesimo vero è ancora inaudito ed inedito.
L ECO del Chisone, 18 novembre
"IL VANGELO È L'AVVENIRE DELL'UMANO" (D. COLLIN)
di DERIO OLIVERO Vescovo di Pinerolo
Oggi sono stato folgorato dal titolo di un libro: "Il cristianesimo non esiste ancora". Domani vado a comprarlo. È proprio vero: il cristianesimo è davanti a noi, non alle nostre spalle. Che tristezza vedere tanti cristiani che vivono di nostalgia! Per loro il cristianesimo è una "Cosa del passato". Attaccati ad "una" delle forme del cristianesimo, quella che hanno incontrato da ragazzi. Lo so, li capisco. Tutti siamo affezionati alla nostra infanzia e alla nostra gioventù: erano tempi "magici". I giochi, i profumi delle minestre di mamma o dei suoi gnocchi alla panna, le scorribande con gli amici, i primi innamoramenti, la voglia di cambiare il mondo, i sogni per rivoluzionare la società, le notti passate attorno ad una bottiglia di vino a progettare il futuro. Anch'io sono affezionato a quel tempo, che con il passare degli anni sto mitizzando, come tutti. In quel tempo ci sta anche la prima comunione" e le esperienze giovanili in parrocchia. Il rischio (per me e per tutti) è pensare che quella fosse la vera società e la vera Chiesa. Ma non è così. Difendere quella forma di Chiesa è solo un modo per difendere se stessi. Non è questa la Tradizione. La Chiesa non ha 50 anni, neppure 100, neppure 200. Ha duemila anni. Essere fedeli alla tradizione significa essere consapevoli che la forma della Chiesa è cambiata decine di volte. Essere fedeli alla tradizione significa sapere che la Chiesa è sempre in trasformazione.
Qual è la Chiesa vera? Quella dei Padri, quella del Medio Evo, quella di Trento, quella della lotta antimodernista? Io sono un innamorato della Tradizione, cioè della capacità della Chiesa di trasformarsi e rinnovarsi. Il vero "difensore della tradizione" è colui che prova a cambiare. Gli altri sono solo dei cultori della cenere, degli adoratori dei musei. Uomini e donne con lo sguardo corto, incapaci di guardare la storia oltre la propria esperienza fatta da bambini. Spesso attaccati ad un'immagine "parziale" di Chiesa, che difendono come un trofeo, un simulacro, una coppa. E con violenza attaccano tutti coloro che provano a dire: "Amico, in mano non hai la Verità, ma un piccolo riflesso della Verità, una forma storica". Perché da sempre è così: chi difende se stesso diventa violento; chi non ha ragioni valide da difendere compensa la sua mancanza di ragioni con la violenza. Per fortuna sono un cristiano, cioè un piccolo uomo, fragile, limitato, ma con una fortuna enorme: Gesù Cristo è morto per liberarmi, per aiutarmi ancora a credere alla libertà, che si compirà nella vita eterna. Trionfo di libertà e fraternità. Azzeramento della violenza e dell'egoismo dispotico. Per questo continuo a lottare per questa fede. Consapevole che "il cristianesimo vero non esiste ancora". Sono felice di dedicare la vita a qualcosa di grande, che mi sta davanti. Talmente grande che, anche nella nostra epoca, non raggiungeremo; ma la sua ricerca riempie di senso il nostro cammino. Per questo il cristianesimo vero è ancora inaudito ed inedito.
L ECO del Chisone, 18 novembre