Ambiente
Svaniscono gli impegni sul clima
L'emergenza sanitaria non può distogliere l'attenzione della società civile e della politica per la questione aperta dei cambiamenti climatici. In particolare i governi devono intensificare gli sforzi per tradurre in azione l'Accordo sul clima adottato a Parigi nel dicembre 2015, formalmente ratificato dalla Ue il 5 ottobre 2016. Eppure sembra che il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici possa fallire, se venissero realizzati 12 mega progetti fossili attualmente in fase di sviluppo. L'allarme è stato lanciato dal rapporto «Five years lost. How finance is blowing Paris carbon budget» stilato da 18 Ong internazionali, tra cui l'italiana Re:Common, pubblicato il 10 dicembre 2020. Fra i progetti incriminati, l'industria del gas in Mozambico, guidata da Eni e la francese Total, che sta devastando la regione di Capo Delgado; il mega gasdotto EastMed che dovrebbe fornire ai mercati europei circa 10 miliardi di metri cubi di gas annui. Il gas sarebbe estratto in una regione vicina alle coste della Siria, Libano, Egitto; le trivellazioni per l'estrazione del petrolio nel Mar Glaciale Artico; l'industria del carbone in Cina, India, Bangladesh, Filippine. Il rapporto fa menzione anche delle banche, assicurazioni e fondi di investimento che hanno finanziato le società coinvolte nei progetti. I principali investitori provengono dagli Stati Uniti. Tra le banche italiane Intesa Sanpaolo e Unicredit complessivamente hanno finanziato le società fossili, in particolare Eni, con 30 miliardi di dollari. Se venissero realizzati, i progetti causerebbero l'emissione di un volume di C02 sufficiente ad esaurire metà del budget di carbonio rimanente per contenere l'aumento delle temperature entro 1,5 °C.
Parlamento europeo
onore al coraggio delle donne
Il Premio Sacharov 2020 per la libertà di pensiero è stato assegnato a Sviatlana Tsikhanouskaya e Veranika Tsapkala, che rappresentano l'opposizione democratica in Bielorussia, che da quattro mesi lottano per chiedere nuove elezioni. Durante la cerimonia il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha elogiato il coraggio delle donne bielorusse che protestano pacificamente contro la violenza e l'illegalità e aspirano a vivere in un Paese dove sono garantite le libertà democratiche. Nel ricevere il premio Tsikhanouskaya ha detto: «I bielorussi scendono in strada ogni settimana dalle elezioni del 9 agosto. Marciano per il proprio futuro e per il futuro di chi non può essere lì. Marciano per la libertà e la dignità dei bielorussi, degli europei, per la vostra e la nostra. Senza bielorussi liberi, neppure l'Europa è completamente libera».
Mondo
accesso universale ai vaccini
La pandemia che ha messo in ginocchio il Mondo può essere contrastata con la vaccinazione di massa e con il rafforzamento del sistema sanitario, che metta in atto misure di prevenzione e di cura repentine ed efficaci. Questo deve riguardare tutti gli Stati senza tralasciare quelli più poveri, che si sono ancora di più indebitati a causa della pandemia. I leader dei Paesi più industrializzati nella dichiarazione finale dell'ultimo G20, riunitosi online il 21 e 22 novembre sotto la presidenza dell'Arabia Saudita, hanno manifestato la ferma volontà di collaborare in modo coordinato e multilaterale per garantire a tutti un accesso equo e a prezzi sostenibili a terapie, vaccini contro la covid-10 e a strumenti diagnostici. Si sono impegnati a sostenere i Paesi più fragili, in particolare in Africa, stabilendo l'estensione fino a giugno 2021 della moratoria sul debito. Altra iniziativa lodevole per incrementare la lotta alla fase più acuta della pandemia viene dall'Organizzazione mondiale della sanità, dall'Alleanza per i Vaccini (Gavi) e dalla Cepi sulla prevenzione delle epidemie. Si tratta del piano «CovaX››, al quale hanno aderito 189 Paesi del mondo, che prevede la somministrazione di mezzo miliardo di dosi nei primi quattro mesi del 2021, ad avvenuta autorizzazione a conclusione della fase finale della sperimentazione. L'obiettivo è vaccinare il 20% della popolazione più a rischio, in particolare gli operatori sanitari e gli over 65. Tra le organizzazioni deputate nella gestione logistica della campagna di vaccinazioni c'è L'Unicef, che da sempre è impegnato ogni anno nella somministrazione di vaccini ai bambini di oltre 100 Paesi. La logistica prevede anche il mantenimento delle dosi alla temperatura necessaria, la distribuzione, l'incremento dei presidi sanitari.
Franca Cicoria, Rocca 15 gennaio