lunedì 1 marzo 2021

CELEBRAZIONE EUCARISTICA DELLA COMUNITA' DI PIOSSASCO: 28 FEBBRAIO 2021

 DIAMO UN SENSO

ALLA NOSTRA VITA!

G. Grazie, o Dio, per averci donato la possibilità di incontrarci, anche se a distanza, sicuri che l’affetto che ci lega non cambia e neanche il desiderio di lodarTi.

Eccoci, o Dio, in questo giorno di festa davanti a Te con le nostre gioie, con le nostre lacrime, con le nostre fatiche, con i nostri affanni, con i nostri affetti, le nostre speranze e i nostri progetti.

Brano musicale


Salmo 22: Salmo. Di Davide.


Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
2 su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
4 Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
5 Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
6 Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.



Letture bibliche: dal Vangelo di Marco cap.21,43


21Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 22Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 23e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». 24Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

25Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia 26e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: 28«Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». 29E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.

30Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». 31I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». 32Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male».

35Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». 37E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. 39Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. 41Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». 42Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

PICCOLA RIFLESSIONE INTRODUTTIVA

Questo brano lo abbiamo commentato tantissime volte, ma ogni volta trovo che abbia qualcosa di nuovo da dirci.

Prendo alcuni spunti da un audio di Franco e altri li aggiungo io.

Questa donna da dodici anni soffriva di perdite di sangue e a causa di questa sua malattia, nella cultura ebraica, era considerata impura. Infatti, secondo la Legge ebraica, la donna è impura per tutta la durata del ciclo mensile e deve avvertire del proprio stato non soltanto il marito ( per il divieto di rapporti sessuali), ma anche tutti gli altri maschi della famiglia: essi devono evitare scrupolosamente di toccarla o di toccare qualsiasi oggetto che sia stato in precedenza toccato da lei, per non divenire a loro volta impuri.

Le aveva provate tutte! Ora ha la possibilità di incontrare Gesù e va a questo incontro. Gesù nel racconto, così ben costruito, si accorge di questa donna e le rivolge la parola.

Perdere sangue nella cultura ebraica significa perdere la vita.

Questa donna si accorge, ad un certo punto della sua vita, che non era riuscita a darle un senso. Più passavano gli anni e più si rendeva conto che era inutile vivere come stava vivendo e la risposta la cerca nell’incontro con Gesù.

Questo mi ha posto una domanda:

Quale senso dare alla nostra vita?

Cosa significa vivere pienamente?

A chi dobbiamo guardare per imparare a vivere?

Credo che in questo Gesù ci sia da Maestro

Egli aveva una relazione speciale con Dio, e Lui si rivolgeva, a Lui chiedeva la forza per svolgere la sua missione ogni giorno, per compiere le sue scelte.

La preghiera era la sua forza.

Gesù metteva tutto se stesso nelle cose che faceva, non si risparmiava…

Sapeva opporsi al potere politico e religioso quando opprimeva le persone.

La persona era sempre al centro: la legge ebraica doveva essere al servizio del benessere dalla persona, pensiamo al precetto del sabato.

Sapeva godere delle gioie della vita e non si fa mancare i momenti conviviali, e lascia che la donna sparga sul suo corpo il profumo prezioso…

Si era legato un gruppo di donne e di uomini con i quali vivere ed esercitare il suo ministero.

Ma anche Gesù aveva imparato a vivere dai profeti, che aveva conosciuto leggendo le scritture e osservando con occhi attenti le persone che incontrava.

Nel secondo brano la protagonista è un’altra giovane donna che probabilmente si sente oppressa e rinuncia a vivere. Gesù la prende per mano e le dona fiducia. Ai genitori dice di darle da mangiare. Credo che il significato possa essere quello di invitarli ad occuparsi della ragazza nel modo giusto. E anche loro avranno imparato pian piano a fare il mestiere di genitori!

E su questi ci sarebbe tanto da dire..

INTERVENTI LIBERI

Brano musicale

PREGHIERA EUCARISTICA

  1. Mettiamo davanti a te, o Dio, le nostre povere esistenze,

fatte di alti e bassi, di momenti in cui riusciamo a portare un granellino alla costruzione del tuo Regno, qui e ora, a momenti in cui ci chiudiamo a riccio.

  1. Non stancarti dei nostri cuori chiusi e continua ad invitarci a cambiare, attraverso le mani di amici e amiche che ci invitano ad uscire da noi stesse/i.

1.Donaci un cuore che sappia vedere ciò che conta veramente nella nostra vita e la capacità di portare avanti un piccolo impegno che ci prendiamo.

2. Grazie ancora per il dono di momenti come questo, o Dio!

Incontrandoci rinnoviamo la fiducia in Te e il desiderio di continuare a sperare nonostante tutto.

2. Grazie, o Dio della Vita, per tutti i doni che riceviamo ogni giorno.


G. Ora, anche noi compiamo il gesto che Gesù lasciò ai suoi amici e alle sue amiche affinché continuassero a ricordarsi di lui per continuare a portare avanti il suo messaggio e a compiere le sue scelte.

T. Gesù sedeva a mensa con i dodici che aveva scelto tra la gente che non conta nulla. La congiura dei potenti stava per metterlo nelle mani di coloro che cercavano ogni pretesto per farlo fuori. Era notte per tutti, anche per il cuore di Gesù. Egli prese il pane, pregò il Padre, ne diede a tutti dicendo: Questo è il mio corpo dato per voi: è il segno dell’amore che condivide, che non tiene per sé. Fate questo in memoria di me.” Allo stesso modo, quando ebbero cenato, prese la coppa del vino e disse: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue. Tutte le volte che bevete a questo calice, fate questo in memoria di me”.

Condivisione del pane e del vino

Brano musicale

PADRE NOSTRO

PREGHIERE SPONTANEE

Benedizione finale


Succede a volte che la nave della nostra esistenza è in mano non al capitano, ma al cuoco di bordo e le informazioni che ci accompagnano nel nostro viaggio sono spesso superflue, secondarie, effimere.

Questo accade quando l’uomo viaggiatore si accontenta solo del menù, si accontenta di solo pane e non ha bisogno di sapere dove sta andando, quando arriverà, se la nave è capace di affrontare l’oceano con sicurezza.

Il primo passo per viaggiare bene è passare dall’ esteriore all’ interiore, dal superfluo all’essenziale. Perché la nostra nave non sia in mano al cuoco.

(S. Kierkeegaard)


EUCARESTIA DEL 28 FEBBRAIO 2021

Maria Grazia Bondesan per la Cdb di Piossasco