Pregare la Madonna?
Piercarlo Pazè
L'Eco delle Valli Valdesi 4/2021
Da
ragazzo mi avevano detto che la differenza fra cattolici e valdesi era
che i primi credevano della Madonna e nei santi i secondi no.
Poi,
crescendo, un po' per volta ho compreso che le aree di dissenso
confessionale fra le due chiese erano più profonde ma il movimento
ecumenico mi hai aiutato anche a riconoscere nelle diverse espressioni
della fede i volti e le anime dell'unica Chiesa.
Però
è vero che Madonna e santi sono stati di visivi.Nel medioevo, un tempo
in cui la Chiesa alimentava la pietà popolare con le festività della
Madonna e dei santi e i pellegrinaggi nei loro santuari, anche i barba
valdesi parlavano di santi, ma in altro modo. Essi dicevano di se
stessi di essere e volere essere santi, buoni e giusti come seguaci di
Cristo e che coloro che avendo vissuto bene andavano in paradiso erano
santi.
Ma-predicavano-non si deve
venerare né pregare i santi in paradiso, né si deve ricorrere a loro per
necessità e grazie, perché furono uomini come siamo noi, ignoravano ciò
che avviene in terra e non hanno potestà di intervenire presso Dio per
noi.
Ciò anche per le devozioni mariane
: "Tanto vale rivolgere suppliche a un albero quanto alla Beata
Vergine, dato che si deve pregare solo Dio".A conferma ripetevano che
l'Ave Maria non è una preghiera ma un saluto e nella confessione
impartivano la penitenza di recitare solo il Padre nostro.
Un proverbio
in occitano che a metà Quattrocento circolava nelle valli, che
l'inquisitore riportò in un lungo elenco di "errori" dei valdesi,
recitava con un po' di malizia:"Non se impaza pas ginx Nostra Dona se
non de petit masere"," Non si deve ricorrere affatto a nostra Signora
se non per una piccola grazia".