sabato 15 maggio 2021

GUARDARSI DA TRE SEMPLIFICAZIONI RICORRENTI

 Anche Autori che sono ritenuti studiosi seri  cadono, rispetto alla lettura della figura storica di Gesù, in luoghi comuni dai quali finalmente la ricerca più rigorosa ha preso congedo.

Santiago Villamayor, parlando della interpretazione liberatrice e postreligionale di Gesù di Nazareth  scrive: "Si tratta di un processo simile a  quello seguito dallo stesso Gesù nel suo superamento dell'ebraismo. Gesù ha trasformato il concetto di persona religiosa, ha messo da parte il culto, ha centrato il suo sguardo sui più deboli e si è servito del linguaggio popolare e metaforico. Benché, come ebreo e come figlio del suo tempo, partecipasse del teocentrismo e della religiosità dell'epoca, le sue esperienze interiori e la sua compassione lo avrebbero condotto a un paradigma etico e spirituale totalmente inedito nella storia" (Una spiritualità oltre il mito,Gabrielli Editori, pag,178).

Che Gesù abbia superato l'ebraismo era un'affermazione comune fino a 50 anni fa. Oggi è una barzelletta. Affermare che Gesù abbia messo da parte il culto costituisce un travisamento totale: Gesù ha, come i profeti, condannato le perversioni religiose del culto, non il culto in sé.  Che Gesù sia giunto "a un paradigma etico e spirituale totalmente inedito nella storia" oggi viene chiarito come un processo di magnificazione agiografica, di singolarizzazione che si è costruito attorno al "mito del fondatore" (Fernando Rubio).Altri percorsi religiosi hanno espresso livelli etici di non minore validità e innovazione. L'affermazione che Gesù di Nazareth abbia superato l'ebraismo resta comunque molto diffusa e lenta a morire. Ha causato nella storia dei tragici travisamenti e delle profonde rotture.

Franco Barbero