domenica 30 maggio 2021

STRAVOLGIMENTI PROVOCATI DAL LOCKDOWN

 Pubertà precoce

Il lockdown ha stravolto la vita di molti. Come già riscontrato in più occasioni tra i più colpiti dai cambiamenti degli stili di vita sono stati (e lo sono ancora) i bambini in fase preadolescenziale. Stravolgimenti che oltre ad aver toccato la sfera comportamentale e relazionale rischiano ora di avere conseguenze anche a livello prettamente fisico. 

Da recenti studi condotti dall’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma si registra un aumento più che raddoppiato dei casi di pubertà precoce: un fenomeno che rientra nella casistica delle malattie rare (l'incidenza è dello 0,1-0,6 per cento della popolazione, quindi da uno a sei casi ogni mille) e che consiste nella manifestazione del menarca, della prima mestruazione, nelle bambine prima degli 8 anni; nei bambini invece consiste nella maturazione sessuale prima dei 9 anni. Nella sostanza il corpo del bambino inizia a trasformarsi in adulto troppo presto con un'accelerazione dello sviluppo dei caratteri sessuali in età anomale. Ne abbiamo parlato anche con la dottoressa Federica Gallarotti, pediatra dell'Asl CN1 che ha confermato un trend in evoluzione: «Negli ultimi anni si è abbassata rapidamente l’età delle bambine soggette al menarca: ne stiamo vedendo tante con mestruazioni anticipate anche a sette anni. Questi sono considerati casi di pubertà precoce, tra i sette e gli otto anni invece si considera pubertà anticipata». Il fenomeno interessa entrambi i sessi ma è molto più presente nelle femmine rispetto alla controparte maschile: «In media i casi di pubertà precoce nei bambini sono un decimo in confronto alle femmine». Che sia pubertà precoce o anticipata la terapia medica è la stessa: «Procediamo con terapie iniettive - prosegue Gallarotti – con farmaci quali la gonadoreline da somministrare alla bambina o al bambino ogni ventotto giorni. Ogni sei mesi si procede con una rivalutazione del caso per capire se e come sta avendo effetto la terapia». 

La pubertà precoce infatti è dovuta a una precoce attivazione del sistema ormonale che dall'ipotalamo va all'ipofisi e quindi alle gonadi (ovaie nelle femmine, testicoli nei maschi). «La terapia ha l’obiettivo di bloccare proprio la produzione ormonale a livello delle ipofisi» specifica la pediatra.

Ma cosa comporta per il bambino la pubertà precoce?

«Inizia lo sviluppo prima del normale, quindi il bambino cresce rapidamente e poi si blocca. In media si perdono circa dodici centimetri di altezza. I genitori sono particolarmente preoccupati per questo aspetto. A noi pediatri invece interessa molto di più la sfera psicologica del bambino. Parliamo di ormoni. I piccoli pazienti hanno pulsioni e attrazioni che all’età di sette o otto anni non vanno bene. La criticità è da monitorare ancora di più nei bambini con disabilità» afferma Gallarotti.

Sulle cause che portano al verificarsi della pubertà precoce si è ancora in fase di studio, come specifica sempre la dotto- ressa: «È considerata una malattia idiopatica, non se ne conoscono ancora le cause precise. Con agni probabilità il trend è legato generalmente all’ammento del benessere; accudiamo di più e meglio i figli. È ipotizzabile che l’anno di lockdown abbia accelerato ancora di più il processo».

Le ipotesi dei ricercatori infatti segnalano che alla base del fenomeno ci sia stata una combinazione di fattori coincidenti il lockdown: modifiche dello stile di vita con una generale e prolungata diminuzione dell’attività fisica (i bambini hanno praticato molto meno sport); modifiche anche dell'alimentazione: i bambini sono stati nutriti di più e con meno attenzione alla qualità del cibo (molto più cibo spazzatura e molti più dolciumi confezionati) e, infine, si ipotizza anche che l'uso prolungato di pc e tablet (per seguire la didattica a distanza) possa contribuire ad una disfunzione ormonale nel bambino. 

In pratica il lockdown ha generato un cocktail fisico e psicologico tale da modificare profondamente il bambino nella sua intimità; tanto da indurre un raddoppio dei casi di pubertà precoce, non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi: il menarca a sette anni è un fenomeno da tenere sotto osservazione.

STEFANO NANGERONI

L'ECO Dossier salute maggio 2021