"Scioccanti le fosse comuni di bimbi indigeni in Canada"
DOMENICO AGASSO
La Stampa 7/6
CITTÀ DEL VATICANO
Papa
Francesco non tace sulla «sconvolgente scoperta» in Canada dei resti di
215 piccoli nativi in una fossa presso una scuola gestita dalla Chiesa
cattolica nel British Columbia.
Anzi, oltre ad esprimere «dolore» e
«vicinanza», affronta la «scioccante notizia» chiedendo collaborazione
alle autorità politiche e religiose al fine di «fare luce» su quanto
accaduto. «Seguo con dolore le notizie che giungono dal Canada circa la
sconvolgente scoperta dei resti di 215 bambini, alunni della Kamloops
Indian Residential School, nella provincia della Columbia Britannica»,
ha affermato il Pontefice all'Angelus. «Mi unisco ai vescovi canadesi e a
tutta la Chiesa cattolica in Canada nell'esprimere la mia vicinanza al
popolo canadese, traumatizzato dalla scioccante notizia».
Secondo il
Papa, «la triste scoperta, accresce ulteriormente la consapevolezza dei
dolori e delle sofferenze del passato». «Le autorità politiche e
religiose del Canada continuino a collaborare con determinazione per
fare luce su quella triste vicenda e a impegnarsi umilmente in un
cammino di riconciliazione e guarigione», è il suo appello. «Questi
momenti difficili - ha proseguito Francesco -, rappresentano un forte
richiamo per tutti noi, per allontanarci dal modello colonizzatore, e
anche dalle colonizzazioni ideologiche di oggi, e camminare fianco a
fianco nel dialogo, nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dei
diritti e dei valori culturali di tutte le figlie e i figli del Canada».
Il
terribile rinvenimento ha provocato un'ondata di sdegno in Canada e nel
resto del mondo. La scuola era uno dei tanti collegi istituiti un
secolo fa per accogliere ed educare i figli dei nativi e gestiti nella
gran parte dei casi dalla Chiesa, che si occupò di Kamloops per conto
del governo dal 1890 al 1969. Proprio sabato, il premier canadese Justin
Trudeau, definendo la vicenda «un capitolo vergognoso» della storia del
suo Paese, è tornato a rivolgersi con forza alla Chiesa cattolica
chiedendo di fare chiarezza e di «assumersi le responsabilità» per
decenni di abusi. —