" La prassi cristiana è, insieme, esistenziale e storico-sociale. Mantiene esigenze molto profonde nella sfera dei rapporti interpersonali, ma imposta con non meno vigore la necessità di prendere posizione nei confronti dei grandi problemi economici, politici, sociali.
La vera fede cristiana è fonte di pace, ma anche di inquietudine. Stimola la prassi sulla base di quella opzione per i poveri, gli oppressi e gli umili che è l'essenza del messaggio di Gesù, il senso della sua missione profetica. Non può essere fedele a Gesù chi tradisce la causa per cui è morto.
Ma la fede cristiana non fornisce ricette tecniche su ciò che dobbiamo o possiamo fare in ogni momento per camminare verso la meta. Su questo il cristiano (ciascun cristiano) è interamente responsabile, come il non cristiano. Deve analizzare e cercare per conto proprio, insieme con gli altri uomini, senza chiudersi in un ghetto ecclesiastico e, meno ancora, clericale".
José Diez Alegria, Il volto nascosto del cristianesimo, CNT Ed.