venerdì 12 novembre 2021

DOV'ERA DIO?

 Lo scandalo di Auschwitz

Non è qui il luogo per soffermarmi alla rimessa in discussione della fede avvenuta ad Auschwitz: in questi anni molte voci hanno posto questo problema e sollevato questo grido. Sembra che Dio sia stato assente, che ci abbia delusi. Dov'era Dio? Perché ha taciuto e tace? Certo il Dio di cui avevamo in tasca la "fotografia" di catechistica memoria è un idolo andato in frantumi.

Non resta che la difficile strada del Dio biblico, sconcertante eppure fedele, presente eppure terribilmente assente.

Ma Auschwitz non è l'ultimo capitolo del nostro secolo. Con il trionfo del capitalismo e del militarismo, gli uomini e le donne dell'alternativa hanno subito il collasso delle loro speranze. Da ogni parte si recita a gran voce che fuori del mercato non c'è salvezza e il denaro ha sostituito Dio. In questo clima Dio è sembrato ai più il grande assente, la cisterna vuota, una speranza senza ancoraggio, una pura illusione o una nobile consolazione.

Il crollo delle speranze ha travolto il Dio della speranza. Come non vedere questa sfida?

La tentazione

Di fronte a questi dati di fatto e di fronte ad un "pensiero unico" che si sta consolidando perché battere ad una porta che non si apre?, perché attingere ad una fontana che sembra disseccata?, perché cercare una Parola impotente che non regge la concorrenza delle onnipotenti parole del mercato?, perché sperare contro ogni speranza quando siamo formiche davanti a giganti?
Se la Scrittura cresce con chi la legge, oggi il nostro rischio è di rimpicciolirla, farla diminuire, ridurla ad una parolina di consolazione", ad una promessa tramontata.

Dio non tramonta, le sue parole non invecchiano, le sue acque non cessano di fecondare.
Non ci capiti di abbandonare la sorgente di acqua viva per scavarci cisterne screpolate che non contengono acqua, come dice Geremia (2, 13).

Ciò che tarda avverrà, ma Dio non si dimentica: "Si dimentica forse una donna del suo bambino così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io, invece, non ti dimenticherò mai" (Isaia 49, 15).

Sì, Dio può anche Lui distrarsi, ma, "come l'aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiega le ali e ci prende, ci solleva sulle sue ali" (Deuteronomio 32, 11).