Radici profonde
"La preghiera ci radica in noi stessi, in quella profondità di noi stessi dove sono le sorgenti del bene e del male, in quel punto luminoso di noi dove il Padre è, vive, opera e vede. E' quel punto sacro a cui dobbiamo ritornare e radicarci, quel punto luminoso e sacro che è Dio dentro di noi.
Altrimenti, ci ricorda Gesù nella parabola del seme, se le nostre radici non hanno profondità, si essiccano. Quante volte noi non abbiamo le radici in noi stessi! E' difficile avere radici in noi stessi, perché vuol dire avere il coraggio dell'impopolarità, il coraggio di assumere il contrasto, il coraggio del conflitto, di essere un muro sulla strada dei prepotenti e sulla strada dell'ingiustizia. Ipse murus erat, ci ricordava don Primo Mazzolari. Ma dove sono i muri? E' più facile entrare nel branco. E' più facile stare in molti contro la verità e contro la giustizia, che da soli con la verità e con la giustizia. Qui ci sono le radici profonde di tutti i tradimenti, perché, non dimentichiamo, che la corruzione al vertice ha la sua giustificazione e la sua complicità nella base".
Michele DO, Come il fiore del campo, pag. 25