Pasqua apre un passaggio
Jacques Gaillot
L’Uomo di Nazareth non si lascia rinchiudere: né dai legami familiari, né dal suo gruppo di discepoli, né dalla Legge, né dalle rappresentazioni che ci si fa di lui, né dalla morte. Non è rimasto prigioniero della tomba.
Risorto dai morti, Gesù è vivo per sempre. La vita di Dio risplende in lui. L’alba della resurrezione non conoscerà tramonto.
La Pasqua è il passaggio dalla morte alla vita. La morte non ha l'ultima parola. “Sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i nostri fratelli. Chi non ama, resta nella morte” (1 Gv 3,14).
Immagini terribili mi stanno imponendo con la guerra in Ucraina: a Marioupol, città martire, donne, bambini, anziani combattono per sopravvivere rifugiati negli scantinati.
Qualunque siano le situazioni in cui ci troviamo, la Pasqua apre un passaggio là dove i nostri occhi vedono solo muri.
L'ostacolo diventa un passaggio per attraversare la notte fino al giorno.
Le prove possono diventare luoghi sorgivi.
La Pasqua ci ha resi persone di passaggio. Mai arrivati, mai installati, ma felici di essere vivi oggi.
Vivi prima della morte. Perché la vita è fragile. Possiamo perderla quando meno ce lo aspettiamo.
Amiamo la vita, l’amicizia, l’incontro, la condivisione.
Prendiamoci cura dell'umano, in ogni circostanza.
Pasqua è sempre la vita che vince.
Parigi, Pasqua 2022
Articolo pubblicato il 12.4.2022 nella pagina facebook dell’autore, vescovo di Partenia.
Traduzione a cura di Lorenzo TOMMASELLI