TUTTI E TUTTE UTILI, NESSUNO INDISPENSABILE
Pinerolo 14 giugno 2022
P. Saluto all'assemblea
G. Fratelli e sorelle, sostiamo in silenzio e apriamo i nostri cuori. Anche oggi ci viene donata la Parola di Dio. Può sembrarci qualcosa di normale, eppure si tratta di un dono straordinariamente grande
Pausa di silenzio
Lettore: Ho detto all'angelo che presiedeva la porta dell'anno: “Dammi, ti prego, una lampada
affinché con passo sicuro
possa andare incontro all'ignoto”.
Ma l'angelo mi ha risposto:
“Va'pure nell'oscurità e metti la tua mano
nella mano di Dio.
Questo è meglio di una lampada
eb più sicuro di una via conosciuta” (AA.VV Spalanca la finestra, Torre Pellice 2002).
Ascoltiamo ora la lettura tratta da Numeri 20,1-13
1 Ora
tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin il
primo mese e il popolo si fermò a Kades. Qui morì e fu sepolta
Maria.
2 Mancava
l'acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè e
contro Aronne. 3 Il
popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo: «Magari fossimo morti
quando morirono i nostri fratelli davanti al Signore! 4 Perché
avete condotto la comunità del Signore in questo deserto per far
morire noi e il nostro bestiame? 5 E
perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per condurci in questo
luogo inospitale? Non è un luogo dove si possa seminare, non ci
sono fichi, non vigne, non melograni e non c'è acqua da
bere».
6 Allora
Mosè e Aronne si allontanarono dalla comunità per recarsi
all'ingresso della tenda del convegno; si prostrarono con la faccia
a terra e la gloria del Signore apparve loro. 7 Il
Signore disse a Mosè: 8 «Prendi
il bastone e tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e alla
loro presenza parlate a quella roccia, ed essa farà uscire
l'acqua; tu farai sgorgare per loro l'acqua dalla roccia e darai da
bere alla comunità e al suo bestiame».
9 Mosè
dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il Signore
gli aveva ordinato. 10 Mosè
e Aronne convocarono la comunità davanti alla roccia e Mosè disse
loro: «Ascoltate, o ribelli: vi faremo noi forse uscire acqua da
questa roccia?». 11 Mosè
alzò la mano, percosse la roccia con il bastone due volte e ne
uscì acqua in abbondanza; ne bevvero la comunità e tutto il
bestiame.
12 Ma
il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Poiché non avete avuto
fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi degli
Israeliti, voi non introdurrete questa comunità nel paese che io
le dò». 13 Queste
sono le acque di Mèriba, dove gli Israeliti contesero con il
Signore e dove Egli si dimostrò santo in mezzo a loro.
Predicazione di Franco
Deuteronomio 34:1-12
1 Poi
Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga,
che è di fronte a Gerico. E il SIGNORE gli fece vedere tutto il
paese: Galaad fino a Dan, 2 tutto
Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda
fino al mare occidentale, 3 la
regione meridionale, il bacino del Giordano e la valle di Gerico,
città delle palme, fino a Soar. 4 Il
SIGNORE gli disse: «Questo è il paese riguardo al quale io feci ad
Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, questo giuramento: "Io lo darò
ai tuoi discendenti". Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma
tu non vi entrerai». 5 Mosè,
servo del SIGNORE, morì là nel paese di Moab, come il SIGNORE
aveva comandato. 6 E
il SIGNORE lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, di fronte a
Bet-Peor; e nessuno fino a oggi ha mai saputo dove è la sua
tomba. 7 Mosè
aveva centovent'anni quando morì; la vista non gli si era
indebolita e il vigore non gli era venuto meno. 8 I
figli d'Israele lo piansero nelle pianure di Moab per trenta giorni;
si compirono così i giorni del pianto per il lutto per
Mosè.
9 Giosuè,
figlio di Nun, fu pieno dello Spirito di sapienza, perché Mosè
aveva imposto le mani sul suo capo; e i figli d'Israele gli
ubbidirono e fecero quello che il SIGNORE aveva comandato a
Mosè.
10 Non
c'è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il
quale il SIGNORE abbia trattato faccia a faccia. 11 Nessuno
è stato simile a lui in tutti quei segni e miracoli che Dio lo
mandò a fare nel paese d'Egitto contro il faraone, contro tutti i
suoi servi e contro tutto il suo paese; 12 né
simile a lui in quegli atti potenti e in tutte quelle grandi cose
tremende che Mosè fece davanti agli occhi di tutto Israele.
Predicazione
Anche se ho letto solo il capitolo 34 che sembrerebbe riferirci soltanto la morte di Mosè, in realtà qui è condensata la testimonianza emblematica del profeta di Israele, il più grande profeta di Israele perché, nel linguaggio mitico, si dice che parlava a tu per tu con Dio. Mosè non si avvolge nella gloria del liberatore ma è pienamente consapevole che si tratta di compiere un servizio di liberazione di un gruppo di schiavi e farne un popolo. Ancora nel congedo del cap. 32 (La parola è la vostra vita),e nel canto del cap.33 Mosè non si attribuisce nessun vanto, ma enumera quanto Dio abbia fatto per il suo popolo, quante difficoltà siano incontrate e superate. Mosè aiuta la sua gente a tener viva la memoria per poter guardare avanti verso la terra della promessa.
Leggendo questo capitolo 34 è quasi impossibile non essere commossi dalla resa incondizionata alla richiesta di Dio. Eppure queste righe sono “una parabola del servizio”, un modo per dire ad Israele e a noi che tutto ciò che noi compiamo è a servizio di una causa ,come ci insegnò Gesù di Nazareth.
Fu una lezione difficile da accogliere anche per Mosè, anche per Gesù e lo è anche per ciascuno e ciascuna di noi.
Le Scritture ebraiche, come del resto il Vangelo, ci danno questa difficile lezione da imparare e ancora più difficile da praticare. In questo tempo contaminato dal successo, è veramente difficile continuare a gettare il seme e non poter vedere i frutti e i cambiamenti nella realtà. Come credenti non è forse questa la sfida che ci attende? Gli occhi di Mosè si chiudono, ma Dio, fedele alla sua promessa, apre davanti agli occhi del popolo il bel Paese che ha promesso. E Giosuè e tanti altri, secondo i doni che Dio ha fatto loro, sapranno prendersi la responsabilità di continuare il cammino.
Fiorentina
Interventi
liberi.
G. Fratelli e sorelle, riceviamo dalla mano di Dio questa giornata di preghiera e di incontro. Accogliamo il dono del senso della vita che ci viene da Dio. La consapevolezza d'essere chiamati a percorre la strada di Gesù, si traduca per ciascuno e ciascuna di noi in scelte concrete.
Resta con noi, o Dio, nelle varie stagioni della vita: quando nuove esperienze ci inebriano e ci appassionano, e sentiamo la vita pulsare ma anche quando la fatica e l'incertezza ci spengono il sorriso.
Sovente siamo una terra arida, dura, come la pietra. Anche la Tua Parola non riesce a fecondare, a penetrare. Ma vogliamo ancora fidarci di Te, della Tua promessa. Tu sei più grande anche della Tua Parola
1. Padre di tutto ciò che vive, insegnaci a camminare alla tua presenza, tranquillamente senza imbarazzo! Come il tuo profeta Gesù di Nazareth, ad essere sulla via che lui ha percorso, incontrando le persone con la loro storia.
T. Eccoci alla memoria di quella cena che Gesù mangiò, poco prima di essere ucciso, con le sue discepole e i suoi discepoli. Gesù, che non aveva mai vissuto solo per se stesso, prese del pane ne porse a tutti perché mangiassero: ”Prendete e mangiatene tutti: la mia vita è stata messa a disposizione . Ogni volta che spezzerete il pane lo farete in mia memoria. Poi prese la coppa del vino: Prendete e bevetene tutti. Questo vino vi ricordi che la fedeltà al Padre e ai fratelli mi ha preso persino il sangue. Fate questo per tenere vivo il ricordo di me”.
P. Preghiera di condivisione
G. Per iniziare le preghiere spontanee recitiamo il Padre Nostro
Padre nostro che sei nei cieli
Venga il tuo regno e si compia tra noi il Tuo volere
Come in cielo così sulla terra
dacci oggi il pane necessario.
1 E perdonaci i debiti nostri
come noi dobbiamo perdonare ai nostri fratelli e sorelle
2 E non lasciarci cadere nell'ora della prova
ma soltanto liberaci dal male.
Preghiere spontanee
Esortazione Finale
Sorella,
Fratello:
ci sia anche in questa settimana
un tempo per pregare.
Cerchiamolo con assiduità
come l'assetato cerca la sorgente.
Aiutiamoci come comunità
a mettere radici di preghiera,
di silenzio e di meditazione
nella nostra vita quotidiana.
Una comunità che non educhi
alla preghiera e alla lettura biblica
è come il contadino
che vuole raccogliere frutti,
ma si è dimenticato di irrigare il campo.
Anche su questa strada ci precede Gesù,
uomo di azione e uomo di preghiera.
Comunità
cristiana di Base di Pinerolo, Via città di Gap,13 – a cura di
Fiorentina Charrier e Franco Barbero