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«OPERAZIONE SINDONE»
di FRANCO BARBERO
Essere comunità cristiana, essere chiesa per tutti noi, oltreché grazia, è corresponsabilità. Come siamo stati presenti e partecipi un anno fa al convegno diocesano su «Quale vescovo per quale chiesa», così non possiamo rimanere estranei a questa iniziativa ecclesiale che "Famiglia Cristiana" del 4 febbraio 1978 definiva un «avvenimento eccezionale»1.
La nostra prassi comunitaria comporta la partecipazione. Per questo i giudizi di sufficienza, l'estraneità, il consenso aprioristico o il dissenso sistematico ci restano assolutamente estranei. Ci sembra invece che la partecipazione adulta comporti ed esiga uno spirito e una prassi di discernimento: «esaminate ogni cosa e tenete ciò che è buono» (I Tess. 5:21).
Certo è che alcune recenti affermazioni della curia che mirano a presentare l'ostensione della Sindone come un fatto puramente religioso e spirituale sono palesemente contraddette dalla robusta macchina organizzatrice e dal vistoso lancio pubblicitario che si sono serviti e si servono di ogni canale (libri, opuscoli, documentazioni fotografiche, radio-televisione...) ed hanno trovato vasta eco in tutti i continenti. A tal punto che, come si esprime un qualificato ed attento periodico di cristiani torinesi, «l'esposizione della Sindone, a giudicare dal modo come è stata annunciata, rischia di bloccare su di sé la vita della chiesa torinese sino alla fine del 1978»2 e di diventare l'«avvenimento dell'anno»3.
Né sembra che si possa invocare impunemente il pretesto della religione popolare perché la Torino del 1978 - diciamolo con serena franchezza - aveva ben altre scadenze a cui pensare prima dell'ostensione della Sindone, che nessuna voce di popolo reclamava. Sembra piuttosto che si tratti di una proposta attorno alla quale i vertici ecclesiali, con precise intenzioni, lavorano per organizzare consenso e mobilitazione. Molti si domandano se certi discorsi sulla religiosità popolare non vengano oggi insistentemente ripresi per dare vita ad operazioni di riaggregazione del mondo cattolico.
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1 Vedi in «Famiglia Cristiana» del 4-2-1978: «Torino si prepara ad un avvenimento eccezionale: la "ostensione popolare" della Sindone, che da quattrocento anni è custodita in città. Sarà la "ostensione" più lunga della storia: dal 27 agosto all'8 ottobre, sei settimane, quarantatré giorni. In passato le "ostensioni" avvenivano per brevi ore, il 4 maggio di ogni anno, da un apposito padiglione in piazza Castello. Quella di otto giorni del 1898 risvegliò un enorme interesse, sia da parte dei fedeli, sia degli studiosi, grazie ai sorprendenti risultati delle fotografie eseguite dall'avv. Secondo Pia. Le sue lastre, della dimensione di cm 50x60, hanno rivelato che la Sindone è un perfetto negativo. Da allora l'interesse scientifico attorno a questo straordinario documento che una secolare e ben fondata tradizione identifica con il lenzuolo funebre che avvolse il corpo di Cristo morto nella tomba - è enormemente cresciuto. Nella notte del 3 maggio 1931, le fotografie vennero ripetute da Giuseppe Enrie, e confermarono il carattere straordinario delle prime. L'ultima "ostensione" pubblica avvenne dal 24 settembre al 15 ottobre 1933, in occasione dell'Anno Santo. Dopo quarantacinque anni, dunque, la Sindone potrà essere venerata, guardata e studiata da vicino».
2 «Il foglio», n. 61/1978.
3 Idem, p. 8. Da mesi sono in pieno svolgimento le varie «giornate» indette per sacerdoti, religiosi e religiose ecc., ma l'operazione Sindone è "scoppiata" nel mese di giugno. Mentre andiamo in macchina, tanto per citare l'«Avvenire» del 9 giugno, «si moltiplicano le iniziative». Si avverte un crescendo addirittura superiore ad ogni più rosea e trionfalistica previsione:
La data dell'inaugurazione della solenne «Ostensione» della Santa Sindone (domenica 27 agosto) si avvicina sempre più, mentre si moltiplicano le iniziative di sensibilizzazione spirituale e di preparazione pastorale.
Un grosso appuntamento è rappresentato dalla «Giornata laicale» sulla Sindone proposta dall'Azione Cattolica a tutti i cristiani torinesi domenica prossima, 11 giugno. Alle ore 9 nel salone dell'istituto «San Giuseppe» di via Andrea Doria 18, il presidente dell'Azione Cattolica prof. Ugo Perrone terrà la relazione introduttiva «Dolore e morte nella cultura contemporanea».
Subito dopo sarà la volta del card. Michele Pellegrino, prestigioso uomo di cultura, ad illustrare il tema «Credere e annunciare Cristo crocifisso».
Alle ore 12 ci sarà la concelebrazione eucaristica.
Nel pomeriggio (ore 15) il preside della Facoltà teologica torinese don Renzo Savarino parlerà della «Storia della Sindone», mentre don Marco Bonardello spiegherà «Come guardare la Sindone».
L'intera giornata consentirà di sviluppare il tema: «Sindone: quale messaggio per l'uomo d'oggi?».
Il perché dell'iniziativa è presto detto: come movimento ecclesiale di evangelizzazione e di formazione, l'Azione Cattolica è radicalmente legata alla situazione della Chiesa locale da un «servizio» che la porta ad essere profondamente coinvolta nel cammino di crescita sulla via dell'annuncio.
«In questa osservazione - affermano i responsabili dell'associazione - c'è quindi non solo la motivazione della partecipazione dell'Azione Cattolica torinese ad un fatto importante della vita della Chiesa locale, la "Ostensione" della Sindone appunto, ma anche la spiegazione del modo caratteristico e del contributo che l'A.C. intende portarvi».
Mentre i lavori di restauro, di allestimento e di preparazione del Duomo stanno procedendo molto alacremente, come, del resto, anche quelli per l'allestimento del «diorama per la pre-lettura della Sindone», si annunciano i primi grandi pellegrinaggi da tutta l'Italia e dall'estero. Il quadro, ovviamente, è molto parziale, ma già sufficientemente indicativo.
Dall'Italia sono già stati prenotati pellegrinaggi da Metaponto, Verona, Rimini, Venezia-Lido.
Da Roma giungerà un pellegrinaggio speciale guidato dal card. Ugo Poletti, vicario del Papa; il card. Giovanni Colombo presiederà un pellegrinaggio da Milano «sulle orme di San Carlo Borromeo».
Da Bologna l'arcivescovo card. Antonio Poma guiderà un pellegrinaggio.
Per il 18 settembre è prevista una presenza della Conferenza Episcopale Italiana (della quale l'arcivescovo Ballestrero è stato recentemente nominato vicepresidente) a Torino.
Sempre il 18 il card, Poma presiederà una concelebrazione serale in Duomo.