Cara
Maria Clotilde
Cara Maria Clotilde,
quando cinquant'anni fa, dopo gli studi ufficiali
della chiesa, cominciai a studiare davvero, vissi anch'io le emozioni di cui mi
parli e che cercai di riassumere nel libro "Confessione di fede di un
eretico" (edizioni 1000).
Non posso rivolgermi a Gesù pregandolo. Come Gesù che
era un credente ebreo, prego soltanto Dio. Gesù è profeta di vita, ma non
potrei mai e poi mai pregare Gesù il quale pregava Dio.
Il genere enfatico, affettivo, simbolico con cui la
stessa Scrittura a volte presenta Gesù, ha bisogno di un'esegesi rigorosa e i
linguaggi "enfatici", hanno la funzione di mettere nella giusta
rilevanza la funzione che Dio gli ha assegnato. Ma confondere la realtà
totalmente umana di Gesù con i "linguaggi funzionali", mitici, di una
letteratura apologetica, significa ignorare i contesti storici, letterari,
culturali e comunitari dai quali provengono. Il letteralismo biblico è ancora
molto presente e le chiese, un po' tutte, preferiscono recitare formule e credo
senza spesso spiegare (si studia così poco!) donde vengono, dove sono nati.
Cara Maria Clotilde, l'ultima mia idea è quella di
convincerti.
Potrò anche suggerirti 500-600 libri molto
interessanti e rigorosi. in ogni caso ci unisce la fede in Dio.
Ogni bene e pace anche a te
Franco Barbero