CORAGGIO CHE MANCA
"Mi piacerebbe che l'antropologia portasse alle
conseguenze più radicali la sua vocazione all'eresia, che costruisca nella
dialettica feconda del confronto, la critica di alcuni modelli di sviluppo, la
sua voce di libertà, la sua capacità di demitizzare e di demistificare, di
unire passione per l'umano a discorsi di verità. L'antropologia è una scienza
critica ed è anche militanza, presenza operosa nella comunità e nella società,
pratica di vita e di convivialità. Non si possono immaginare nuove società se
non cominciamo noi a percepirci come cittadinanza attiva, accogliente,
aperta, curiosa, inclusiva. Credo nel dovere, nell'imperativo etico di dare un
apporto critico alla lettura di mondi diversi. Credo, ancora, che la comunità
degli antropologi debba interagire, anche in maniera dissidente, oppositiva,
con la politica, con le altre discipline, che debba impegnarsi nell' erosione
critica dei paradigmi scientifici per mostrarsi all'altezza dei tempi, per
individuare e indicare altre strade, altri percorsi, altre memorie, altri
legami e patti osmotici tra uomo e natura. L'antropologia non è più percepita
come la disciplina che si occupa di mondi estinti o in estinzione, si è assunta
il compito di interpretare il presente, di esercitare una sorveglianza critica
e, in alcuni casi, si pone come pratica sociale capace di accogliere quel che
resta di dissentire, aggiornare e comprendere per partecipare alla nascita di
mondi nuovi. Forse abbiamo inciso poco nei processi sociali e politici…
Ma quanto, e molto, anche se sicuramente è stato fatto in questo periodo
valorizza la nostra capacità di immergerci nella vita di tutti giorni, e di
portare avanti una progettualità civile, sociale ed economica che mostri in
concreto altre vie possibili. Giovani studiose e studiosi sentono necessario
impegnarsi insieme perché la nostra società investa nel loro futuro. Allo
spettro che si aggira per il mondo, bisogna dare un corpo e un'anima. Capire
qual è la sua vera sfida".
Vito Teti (da “La restanza”, ed. Einaudi, Torino 2022, pp.102-103)