Celebrazione eucaristica di martedì 12 luglio 2022
ASCOLTA ISRAELE....
Guida.
O Dio che spesso Ti nascondi.
Sono
sicuro che posso contare su di Te
nei
giorni di sole come nelle notti più buie.
Ho
constatato che la perseveranza
è
un dono che si realizza soltanto
attingendo
da Te forza, gioia, speranza,
e
che il sentiero quotidiano
è
il luogo della Tua presenza.
T.
Signore,
Tu che hai aperto sentieri di vita,
fa’ che tutti noi possiamo credere a questo Tuo amore, così come l'ha cantato il profeta.
Non cessare di costruire nel mondo e nei cuori
sentieri di vita, di libertà, di impegno, di gioia.
In questo riconosciamo il Tuo amore perdonante, nel fatto
che ci prendi per mano e ci guidi su strade nuove.
Signore, sole delle nostre vite! Abbiamo bisogno del Tuo calore per aprirci alla vita vera. Abbiamo bisogno dei Tuoi raggi di luce per vedere i sentieri da percorrere, quelli da scegliere e quelli da evitare.
Abbiamo bisogno di Te, o Sole sempre nuovo, eppure antico,per vedere ed amare e rispettare le bellezze della terra, lo splendore dei cieli e la profondità degli oceani.
Letture Bibliche
Salmo 146
1 Alleluia.
Anima
mia, loda il SIGNORE.
2 Io
loderò il SIGNORE finché vivrò,
salmeggerò al mio Dio, finché
esisterò.
3 Non
confidate nei prìncipi,
né in alcun figlio d'uomo, che non può
salvare.
4 Il
suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra;
in quel giorno
periscono i suoi progetti.
5 Beato
colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe
e la cui speranza è nel
SIGNORE,
suo Dio,
6 che
ha fatto il cielo e la terra,
il mare e tutto ciò ch'è in
essi;
che mantiene la fedeltà in eterno,
7 che
rende giustizia agli oppressi,
che dà il cibo agli affamati.
Il
SIGNORE libera i prigionieri,
8 il
SIGNORE apre gli occhi ai ciechi,
il SIGNORE rialza gli
oppressi,
il SIGNORE ama i giusti,
9 il
SIGNORE protegge i forestieri,
sostenta l'orfano e la vedova,
ma
sconvolge la via degli empi.
10 Il
SIGNORE regna per sempre;
il tuo Dio, o Sion, regna per ogni
età.
Alleluia.
Dal libro di Geremia cap. 29, 1-14
Lettera
di Geremia agli esuli di Babilonia
1 Queste
sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da
Gerusalemme al residuo degli anziani esiliati, ai sacerdoti, ai
profeti e a tutto il popolo che Nabucodonosor aveva deportato da
Gerusalemme a Babilonia, 2 dopo
che il re Ieconia, la regina, gli eunuchi, i prìncipi di Giuda e di
Gerusalemme, i falegnami e i fabbri furono usciti da
Gerusalemme. 3 La
lettera fu portata per mano di Elasa, figlio di Safan, e di Ghemaria,
figlio di Chilchia, che Sedechia, re di Giuda, mandava a Babilonia da
Nabucodonosor, re di Babilonia. Essa diceva:
4 «Così
parla il SIGNORE nostro Dio, Dio d'Israele, a tutti i deportati che
io ho fatto condurre da Gerusalemme a Babilonia: 5 "Costruite
case e abitatele; piantate giardini e mangiatene il
frutto; 6 prendete
mogli e generate figli e figlie; prendete mogli per i vostri figli,
date marito alle vostre figlie perché facciano figli e figlie;
moltiplicate là dove siete, e non diminuite. 7 Cercate
il bene della città dove io vi ho fatti deportare, e pregate il
SIGNORE per essa; poiché dal bene di questa dipende il vostro
bene".
8 Infatti
così dice il SIGNORE nostro Dio, Dio d'Israele: "I vostri
profeti, che sono in mezzo a voi, e i vostri indovini non
v'ingannino, e non date retta ai sogni che fate. 9 Poiché
quelli vi profetizzano falsamente nel mio nome; io non li ho
mandati", dice il SIGNORE. 10 Poiché
così parla il SIGNORE: "Quando settant'anni saranno compiuti
per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia
buona parola facendovi tornare in questo luogo. 11 Infatti
io so i pensieri che medito per voi", dice il SIGNORE: "pensieri
di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. 12 Voi
m'invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. 13 Voi
mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il
vostro cuore; 14 io
mi lascerò trovare da voi", dice il SIGNORE. "Vi farò
tornare dalla vostra prigionia; vi raccoglierò da tutte le nazioni e
da tutti i luoghi dove vi ho cacciati", dice il SIGNORE; "vi
ricondurrò nel luogo da cui vi ho fatti deportare".
Predicazione
e interventi liberi
Qualcuno a Babilonia farneticava o addirittura progettava una ribellione una insurrezione popolare e un rientro quasi immediato nella terra dei padri, cioè in Palestina.
Molti si erano proclamati profeti e annunciavano come volontà di Dio l’imminente organizzazione del viaggio di ritorno.
Questa propaganda, sbandierata come voluta da Dio, generava un atteggiamento di fuga dalla realtà dell’esilio. Geremia, ormai solo e inascoltato, gioca l’ultima carta e tenta ancora di smascherare questa illusione. Oggi come oggi, dice il profeta, la vostra ribellione sfocerebbe in un massacro. Dovete prepararla in tempi lunghi. Non potete cambiare le cose in due e due quattro. Siete come formiche davanti ad un gigante. Poche migliaia di persone di fronte ad un impero.
Tenete vivo il desiderio del rientro perché Dio ha pensieri di pace e di libertà per voi, ma non lasciatevi prendere dal fanatismo e dalla fretta.
Siate saggi: le illusioni possono distruggervi e l’angoscia può paralizzarvi.
Da questo messaggio di Geremia, ho ricavato alcune piccole riflessioni.
1)Geremia invita all’azione contro la tentazione dell’inerzia che può prenderci quando le difficoltà sono grandi come le montagne. Di fatto in esilio la vita non era per nulla semplice.
Geremia indica cose concrete da fare subito: piantate, fabbricate,coltivate, crescete…è un invito ad agire.
2) Mi è molto piaciuta la frase “piantate alberi”, sia perché è uno stimolo ad amare la terra, sia perché rappresenta una allusione alla profondità e ad un progetto di futuro..
Piantare è andare nel cuore della terra, non rimanere in superficie. Io ho letto questa frase come un invito ad andare al cuore delle cose, superando la tentazione della superficialità. Piantare alberi significa credere nel futuro e lavorare per il futuro
Ho riflettuto a questo anche perché in questi giorni a Pinerolo, in una via che percorriamo spesso dove erano stati rimossi parecchi alberi ormai secchi , hanno scavato in profondità per piantare quelli nuovi perché le piccole radici potessero attingere bene al nutrimento, poi hanno creato intorno alla piccola pianta una sorta di sostegno per farla crescere bene..
3) Mi ha fatto riflettere anche l’espressione “Piantate degli orti e dei giardini e mangiatene i frutti”. Se da una parte questa espressione esorta ad avere il senso di cura, per sostenere la propria vita, amarla e nutrirla, dall’altra ci vedo una spinta ad accogliere la gioia della vita come si accoglie la bellezza e il profumo dei fiori e come si stacca un frutto maturo dall’albero.
Il profeta invita, anche nei giorni dell’esilio, quando abbondano le incertezze e scarseggiano le prospettive, a dare grande valore alle piccole gioie della vita quotidiana. Quante volte ce lo ripetiamo : dare valore e avere cura nel quotidiano alle azioni anche piccole ..
4) Il vostro benessere dipende dal benessere della città.
Qui Geremia davvero sollecita il popolo ad allargare lo sguardo, a non rinchiudersi, a sentirsi parte attiva di quella “famiglia” allargata che è il mondo.
Esattamente quello che secoli dopo vivrà e insegnerà Gesù.
Per noi il messaggio diventa chiaro: anziché chiuderci nell’egoismo, siamo sospinti ad un amore aperto e a lavorare con fiducia con tutti i movimenti di liberazione, con tutti gli uomini e tutte le donne che giorno dopo giorno vivono e agiscono per il bene del proprio vicino di casa, del proprio quartiere, della propria città....e quindi dell'umanità: aprirci non chiuderci
Fiorentina Charrier
Lettore: “Che Dio passi davanti a noi per guidarci,
cammini al nostro fianco per essere il nostro amico,
sia sopra di noi per proteggerci,
rimanga dietro di noi per dirigerci,
sia sotto di noi per portarci,
dimori in noi per amarci”.
MEMORIA DELLA CENA
G. Eccoci, o Dio di Gesù, a compiere il gesto di spezzare il pane. Quante volte lo spezziamo in famiglia, con gli amici e le amiche. Oggi lo facciamo in modo particolare per ricordare Gesù. Spezzando il pane noi rinnoviamo la fiducia in Te, o Dio, sapendo che se ci affidiamo a Te, la nostra vita può cambiare.
T. Gesù prese un pezzo di pane e dopo aver pronunciato la preghiera di benedizione, lo divise tra le persone presenti e disse: “Prendete e mangiatene, la mia vita è come questo pane; Dio mi ha aiutato a condividerla con le sorelle e i fratelli che ho incontrato, fate così anche voi”. Poi prese una coppa di vino, la fece passare tra loro dicendo: “Bevetene tutti, in attesa che Dio realizzi le sue promesse. Il modo migliore per non dimenticarvi di me è che facciate come vi ho insegnato”.
P. INVITO ALLA COMUNIONE
Preghiere spontanee
Benedizione finale
1. Accompagnaci nel nostro fragile cammino
e fa’ che in noi sia chiara la consapevolezza
della nostra responsabilità individuale
nel praticare sempre la giustizia, la sincerità, la pace.
Tienici lontani, o Dio, dalle belle parole,
ma donaci di essere desiderosi di concretezza,
di amore per il prossimo,
riempiendo i nostri giorni di solidarietà.
T. “Bisogna essere tenaci,
resistenti, solidi.
Bisogna indurirsi
senza mai rinunciare
alla propria tenerezza” ( Ernesto Che Guevara).
Comunità
cristiana di base Via città di Gap,
Fiorentina Charrier , 12 luglio 2022