Turchia, Rifondazione dai curdi: “Draghi ipocrita con Erdogan”
“La sfilata del nostro governo da Erdogan è l’emblema della nostra ipocrisia”. Il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo è appena rientrato da Ankara, dove ha partecipato insieme alla collega Anna Camposampiero al congresso dell’hdp, il partito che in Turchia riunisce le forze curde. Una missione “per testimoniare il sostegno di Rifondazione alla causa del popolo curdo” contro “il regime fascista di Erdogan”, con un tempismo tutt’altro che casuale: oggi Mario Draghi sarà ad Ankara per incontrare quello che l’anno scorso aveva definito “un dittatore”, ancora troppo utile all’occidente per essere scaricato. E infatti la scorsa settimana la Nato ha concesso a Erdogan di mettere le mani su alcuni attivisti curdi scappati in Finlandia e Svezia, prezzo necessario affinché la Turchia togliesse il veto sull’ingresso dei due Paesi nella Nato.
ACERBO RICORDA allora come l’occidente “continua a tradire e pugnalare alle spalle queste persone, legittimando la linea di Erdogan secondo la quale il Pkk di Ocalan è un’organizzazione terroristica”. Non tutti i dittatori sono uguali, insomma: “Da una parte combattiamo una guerra in nome della libertà e la democrazia, dall’altra aiutiamo la repressione di Erdogan soltanto perché abbiamo bisogno di lui”. Sorvolando su quel che accade in Turchia, con “4.000 militanti curdi incarcerati, tra cui 40 parlamentari e persino i co-presidenti dell’hdp Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag”. Almeno per oggi, va tutto bene così.
Il Fatto Quotidiano, 5 luglio