Riprendiamo oggi la pubblicazione del quaderno "Tonificanti profumi di eresia" interrotta alcuni giorni orsono (g.p.).
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Conseguenze della mariologia tradizionale
L'Autore nota che vi sono state anche conseguenze positive nella devozione popolare di Maria, come aver portato nel cattolicesimo e nell'ortodossia calore e affettività nella venerazione di una donna e madre così fedele a Dio. Riconosce che ha portato un certo profumo (flavour) alla pietà cattolica. Maria è stata un modello per molte donne, specialmente religiose. Essa è stata una sorgente di consolazione e conforto nel tempo di ansietà e difficoltà.
Ma vi sono gli aspetti negativi: la presentazione di Maria come obbediente, docile, fedele, vergine-madre, ha reso la spiritualità pietistica, in certo modo passiva perfino individualistica. La spiritualità mariana, associata alle conseguenze della caduta e del peccato originale, ha incoraggiato un certo senso di debolezza, dipendenza e di impotenza tra gli esseri umani, specialmente donne. Essa ha contribuito a incrementare l'idea di una società feudale e a legittimare le distinzioni di classe e le distinzioni tra signore e servo, signora e donna ordinaria. La spiritualità tradizionale non ha certo favorito la consapevolezza di una trasformazione sociale che è invece presente nel "Magnificat".
I cristiani dovevano obbedire ai chierici come rappresentanti di Dio: questa era la via verso la santità. L'obbedienza era la virtù più importante per la santità come per l'armonia sociale. Le parole di Maria: "Ecco la serva del Signore", servivano bene a sostenere questa opinione.
La mariologia e la dominazione maschile
Tutti i privilegi di Maria dipendono dalla sua relazione col figlio Gesù, maschio. Per i meriti del figlio essa ha ricevuto tutte le grazie. Essa è in una posizione unica: le altre donne sono simili a Eva dopo la sua caduta. Maria dovrebbe essere imitata, ma in realtà, con tutti i suoi privilegi, risulta inimitabile dalle donne.
(continua)