Pregare Dio
"Proprio perché non è facile parlare di Dio “secondo verità”, l'ultima parola di questo discorso su Dio non può essere altro che un discorso a Dio in forma di preghiera.
Signore, “ho creduto perciò ho parlato” (Salmo 116,1 ).
Ho fatto bene a parlare?
Avrei fatto meglio a tacere?
“Sta in silenzio davanti all'Eterno e aspettalo” (Salmo37,7).
Forse non ho aspettato abbastanza?
Non ho avuto la pazienza di aspettare la parola
che “non sgorga dal cuore dell'uomo, ma che Dio ha preparato per coloro che lo amano (1Corinzi 2,9)?”
Ho avuto fretta di parlare?
Signore, pietà! “ Ho creduto, perciò ho parlato”
“ Ma che cosa si può dire quando si parla di Te?”
Si può dire tutto senza accorgersi di non dire niente.
Ci si può illudere di parlare di Te
perché si menziona il tuo nome,ma in realtà si parla di Te
senza Te,
alle tue spalle.
Signore, pietà! Ho creduto di poter parlare bene di Te:
che per questo bastasse essere pastore.
Ho creduto di saper parlare bene di Te, “secondo verità”,
che per questo bastasse conoscere un po' la Bibbia,
e professare la fede cristiana con tutta la Chiesa.
Signore,
pietà delle povere parole
con le quali ho cercato di parlare di Dio.
Non ne ho trovate altre,
Forse non ti servono.
Certo, servono più a noi che a Te,
anzi, servono solo a noi.
Eppure, Signore, non ho potuto tacere:
“ Ho creduto, perciò ho parlato”
Se non sono riuscito a parlare bene di Te, come invece c'è
riuscito Il tuo amico Giobbe, ”secondo verità”,
come desideravo, ancora una volta: Pietà di me!
Signore, so che Tu solo parli bene di Te stesso.
Proprio questo mi consola e rasserena,
che il discorso buono, affidabile, su di Te
E’ il Tuo.
Amen"
Paolo Ricca, Dio.Apologia,Claudiana Ed, pag. 366