Il rabbino Eisel sta pronunciando la sua omelia dal pulpito della sinagoga. La prolusione è notevolmente disturbata dal grugnito di uno dei fedeli che ronfa della grossa.
Il rabbino si interrompe un istante, con un tacito cenno chiama a sè lo scaccino, e gli bisbiglia nell'orecchio.: "Avrom, per favore, va' a svegliare quel signore che dorme". Senta, signor rabbino", risponde deferente ma non troppo lo scaccino, "non lo trovo giusto, sa. È chi l’ha addormentato, allora vada lei a svegliarlo …
(E. Loewenthal, Un'aringa in Paradiso, Baldini Castoldi; pag. 106).
Queste pagine sono state scritte con l'intento di favorire un rinnovamento biblico e teologico, di stimolare a nuove pratiche pastorali e liturgiche, di invitare alla responsabilità in questo oggi della chiesa e del mondo.
Se, per caso, ci fossimo un po' addormentati/e nelle nostre certezze e la fede si fosse trasformata in un comodo guanciale o in una noiosa routine, queste pagine forse potrebbero offrirci qualche stimolo per un salutare "risveglio".
F. B.