lunedì 15 agosto 2022

LA GIUNTA MILITARE IN MYANMAR CONDANNA A MORTE ATTIVISTI PER LA DEMOCRAZIA

 Myanmar, giustiziati quattro attivisti per la democrazia: tra loro anche un attivista rapper


Fanpage 25/7
 Ida Artiaco

Quattro attivisti per la democrazia sono stati giustiziati in Birmania per aver collaborato a organizzare "atti terroristici": si tratta delle prime esecuzioni di prigionieri politici dagli anni Ottanta. Lo hanno riferito oggi i media statali in Myanmar, dove dal febbraio del 2021 è al potere la giunta militare che ha spodestato il governo democratico guidato da Aung San Suu Kyi.
I quattro attivisti giustiziati sono l'ex parlamentare e artista hip-hop Phyo Zeya Thaw (41 anni), Kyaw Min Yu (53), Hla Myo Aung, e Aung Thura Zaw. 
Erano stati condannati in un verdetto a porte chiuse lo scorso agosto, e a giugno il loro ricorso in appello era stato respinto.
Phyo Zeya Thaw, in particolare – che nel 2015 era stato eletto nelle fila della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi – era stato condannato per aver organizzato alcuni attacchi armati contro le forze di sicurezza dopo essere stato arrestato a Yangon. Nel 2000 ha pubblicato il primo album rap del paese, dopo aver fondato la band hip-hop, Acid. I suoi testi, e le loro critiche appena velate al precedente regime militare, hanno catturato la rabbia e le frustrazioni di un'intera generazione.
Kyaw Min Yu, invece, era stato giudicato colpevole di aver sobillato la resistenza armata con messaggi sui social media critici del regime.
I media locali hanno riferito che le famiglie degli uomini giustiziati si sono recate nella prigione di Insein, a Yangon, chiedendo di vedere i corpi dei loro cari.
Secondo il servizio in lingua birmana dell'emittente Voice of America, sono almeno 113 gli attivisti in attesa di esecuzione dopo le condanne a morte emesse sotto il regime militare del generale Min Aung Hlain.
 Si calcola che almeno 2mila persone siano state uccise dal regime dal colpo di stato del febbraio 2021, mentre un totale di 14.847 persone sono state arrestate dal colpo di stato e altre 11.759 rimangono in detenzione, secondo il gruppo di difesa dell'Associazione di assistenza per i prigionieri politici (AAPP) in Birmania, che monitora gli arresti e le uccisioni.