lunedì 22 agosto 2022

LA SPESA RUBATA..

 La spesa rubata, il tempo nuovo

Concita De Gregorio

La Repubblica 25/7
Una ragazza canta alla finestra durante il lockdown, quello spirito è tramontato
Il portiere del grande complesso condominiale siede sugli scalini, nell’unico spicchio d’ombra del cortile, con la testa fra le mani. 

E’ successo un fatto bruttissimo, nella palazzina D. Ha lasciato la spesa davanti alla porta della signora X, come al solito, ma quando l’anziana – “pochi minuti dopo, al massimo mezz’ora”, riferisce desolato – ha aperto per ritirarla la spesa non c’era più. Nessuno di estraneo, tuttavia, è entrato e uscito dal portone: lui è sempre stato al suo posto in guardiola, assicura il portiere, e posso garantire che è capace di una vigilanza formidabile di cui taluno, specie d’agosto quanto la famiglia è in vacanza, si è talvolta sottovoce lamentato.
La palazzina D è la stessa in cui comparve, all’epoca del primo rigido lockdown, lo struggente biglietto attaccato con lo scotch ai citofoni, che diceva: se qualcuno in questo edificio ha bisogno di cibo, medicinali o altre commissioni può rivolgersi a noi. Firmato: la famiglia al terzo piano (i loro nomi, non questa formula, naturalmente). Lo fotografai, quel cartello, e credo di averci scritto anche qualcosa in proposito: sul sentimento di solidarietà che la reclusione aveva acceso, sul bene che può venire dal male, cose così.
Sono passati due anni, nessuno ha traslocato e nessun nuovo inquilino è arrivato. Sono sempre gli stessi, gli abitanti del palazzo. Non ci sono e non c’erano categorie a naturale istinto criminale secondo il pregiudizio corrente, quelle che Salvini andrebbe a chiamare di persona. 
Non c’è nessuno agli arresti domiciliari. Dove allora si offrivano di andare a fare la spesa oggi la rubano. Sarà per necessità, sarà per disperazione. Sarà l’antifona di quello che ci aspetta: il tempo nuovo.